“OGGI È il giorno in cui dovreb-
bero svuotarsi –questo prevede
la legge –i sei ospedali psichia-
trici giudiziari (Opg), l’ultima
frontiera degli internati, coloro
che, colpevoli di un reato ma
inadatti per problemi psichici a
scontare la pena in galera, sono
finiti in una struttura carceraria
gestita dalle Asl.”
Oggi è il giorno in cui lo Stato dovrebbe capire una cosa.
Primo che i malati mentali sono una definizione minima di un malessere sempre più crescente di una società, dove tra richiesta e mancanza,lo squilibrio mentale ha la meglio.
Un malessere che è esponenziale e che uniforma in una stessa categoria il malato mentale,visto non più come stretta minoranza sociale,ma come realtà ben più vasta nelle vite di molti.
Un disagio mentale,e una mancanza di strutture,che favorisce la solitudine,la vita al margine,e che ha nelle istituzioni egoiste e non pronte a capire questo stato,un alleato forte.
Le strutture chiuse dovrebbero ospitare settecento persone in altre ben organizzate e condotte da personale qualificato e che,invece,vede ritardi e mancanze di figure preparate.
Nel mese che precede Expo2015, la fretta di finire un qualcosa che già si preannuncia uno scheletro abbandonato per i prossimi anni a venire,come le strutture lasciate a morire del g8 italiano…, sarebbe stato più importante farsi trovare pronti ad accogliere chi nel suo futuro non ha speranza e pace.
Ma questo stato,pronto ad apparire grande ed efficace agli occhi degli altri,si perde nelle piccole opere e si getta a capofitto in progetti che poi,come abbiamo visto,moriranno nel dimenticatoio.
Una storia tutta italiana,dove l’apparire va a contrasto con la richiesta di parti della società ad avere quei servizi adeguati alle problematiche che esse hanno.
I malati mentali,ma anche chi nella propria vita,non vedendo futuro ,lo diventa per sempre.
arallagianluca