E’ su questo deficit di conoscenza e prevenzione che si muovono oggi in Italia le più recenti Linee guida presentate dalla Sin, la società italiana di nefrologia, e dall’Istituto superiore di sanità.
Un documento di 29 punti che mette in evidenza la necessità di riconoscere quanto prima, già all’interno dell’ambulatorio del medico di medicina generale, i primi sintomi di una malattia renale o di una funzionalità ridotta dei due organi fondamentali alla salute dell’uomo.
Un problema, quella della funzionalità dei nostri reni, virtualmente sconosciuto in Italia ma che di fatto sta lentamente crescendo e sta prendendo piede nell’ordine della salute pubblica nazionale.
Perché la malattia renale è troppo spesso silente.
E quando le prove di una sua esistenza si fanno evidenti, è già troppo tardi.
Questo almeno il parere degli specialisti che sottolineano in Italia la necessità di una diagnosi precoce. Se scoperta e monitorata per tempo, infatti, molto si può fare in termini di riduzione del rischio di evoluzione alla dialisi e di sviluppo di malattia renale cronica progressiva e trapianto successivo.
“Che gli ammalati renali siano in aumento nel nostro Paese lo si vede dalla corsie dell’ospedale” riferisce Volker Goepel, dirigente medico I° livello nella divisione di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’Ulss 6 di Vicenza.
“I centri di dialisi sono sempre più presi d’assalto e il numero di pazienti in cronicità o in trapianto sono sempre di più.”
Eppure una prevenzione c’è ed esiste.
Come sempre si chiama alimentazione e affonda le sue radici in ragioni molto profonde e accreditate.
E’ di questo tema che il dott. Goepel parla nella video intervista proposta oggi.
Cosa mangiare e cosa evitare per:
- una prevenzione alle insufficienze renali;
- la stabilizzazione e regressione di una malattia riscontrata;
- sostenere e aiutare la dialisi;
- dopo un trapianto di reni.
Buona visione.