Malattie renali, un'alimentazione corretta può ritardare la dialisi
La dieta può ritardare l'ingresso alla dialisi dei pazienti con insufficienza renale cronica e migliorare la loro qualità di vita. È quanto sostiene l'Associazione nazionale dietisti (Andid) che si è riunita a Firenze in occasione del 25esimo congresso nazionale.
Fosforo, latte e latticini possono essere molto pericolosi per chi soffre di insufficienza renale cronica, così come una dieta troppo ricca di sale.
Quando il rene è danneggiato, come avviene nei pazienti con insufficienza renale cronica, non è più in grado di eliminare il fosforo. È quanto ha spiegato Giovanna Cecchetto, presidente nazionale Andid, che ha precisato che in questi casi è necessario monitorarne minuziosamente il quantitativo introdotto con la dieta, soprattutto attraverso latte e latticini.
“Una dieta ipoproteica e senza fosforo – spiega Anna Laura Fantuzzi, segretario nazionale dell’Andid, coordinatrice e referente dell’Ambulatorio di Malattie Renali presso l’Unità Operativa di Scienza dell’Alimentazione e Dietetica del Nuovo Ospedale Estense di Modena – svolge una funzione protettiva fondamentale contro quella che in letteratura viene definita la ‘morte renale’, prolungando la stabilizzazione della malattia e allontanando il momento della dialisi di oltre un anno, e quindi dell’eventuale trapianto.
Un aiuto importante, oltre al controllo di diabete e pressione arteriosa, proviene, quindi, proprio da un corretto piano dietetico. Nel trattamento, nella cura e nella gestione delle eventuali complicanze dell’insufficienza renale cronica – continua Fantuzzi – non è, infatti, sufficiente predisporre una terapia dietetica a basso contenuto di proteine e sale, ma occorre anche prevedere e prevenire l’eccessivo accumulo di fosforo, che costituisce un fattore di rischio importante nella progressione delle malattie renali”.
In Italia oltre 6 milioni di persone già soffrono di una patologia dell’organo, più di 50 mila sono i pazienti in dialisi ed oltre il 10% della popolazione adulta presenta tutte le condizioni per sviluppare in futuro una malattia renale cronica.