Malavita negli appalti Tav Torino-Lione: perseguiamo la strada della prevenzione

Creato il 01 luglio 2014 da Nicola933
di Francesca Abbatiello - 1 luglio 2014

Di Francesca Abbatiello. Ancora una volta la malavita organizzata cerca di farsi spazio nel campo sociale. Questa volta la ‘ndrangheta ha rivolto l’attenzione agli appalti per il Tav Torino-Lione. A dare la notizia sono stati i carabinieri del Ros, questa mattina dopo una ventina di arresti praticati nella notte scorsa tra Torino, Milano, Genova e Catanzaro

Dalle attività investigative dei carabinieri è emerso che l’apparato mafioso, avvalendosi di una cava con annesso impianto di frantumazione collocato in Val di Susa, voleva infiltrarsi nei lavori per la realizzazione della Tav.

Gli obiettivi erano parecchi: ingenti commesse che la cosca malavitosa riteneva di poter ottenere dall’appropriazione di tutti i lavori di trasporto e di movimento terra del cantiere della Tav di Chiomonte; un subappalto per i lavori di ristrutturazione della galleria Prapontin, sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia; le opere di pulizia e sgombero neve della stessa arteria autostradale e dell’aeroporto torinese di Caselle.

I carabinieri hanno provato che il tentativo di infiltrazione negli appalti della Torino-Lione sarebbe stato attuato mediante l’imprenditore catanzarese Giovanni Toro, già arrestato dal Ros nel marzo 2013 e colpito anche dall’odierno provvedimento cautelare per concorso esterno in associazione mafiosa.

Illustre il lavoro degli investigatori che tenendo alta la vigilanza hanno subito sbaragliato la cosca. Il capo della Direzione distrettuale antimafia, Sandro Ausiello, ha annunciato che “la loro operazione dimostra che le forze dell’ordine e la Procura sono attente sui tentativi di infiltrazione nei lavori per la Torino-Lione e che possono eliminare o ridurre il rischio che questo possa avvenire”.

Intanto, nella notte si è verificato un incendio misterioso in Val di Susa, dove è andato in fiamme un rimorchio della ditta Gascar srl di Monza, un’azienda coinvolta in alcuni lavori legati alla Tav. A partire dal 2011 sono almeno dieci i casi di mezzi usati per i lavori della Torino-Lione, direttamente o indirettamente, andati a fuoco in circostanze oscure.

È necessario che la politica non si mostri indifferente ai pericoli delle associazioni malavitose. Occorre tenere alta la guardia e al lavoro degli inquirenti va affiancata la diffusa capacità di prevenzione e vigilanza delle istituzioni, della politica e della società civile.

Per attuare questo piano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha sostenuto che “bisogna prevenire soprattutto la corruzione che è la principale fonte di cedimento verso le mafie”.


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