Malaysia Airlines: aereo nell’Oceano Indiano
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Disperso nell’Oceano Indiano. Questo il responso della seconda analisi dei dati satellitari eseguita dalla Polizia malese, riportata oggi dal Presidente Razak. Secondo i dati raccolti, l’aereo dovrebbe essersi schiantato a sud dell’Oceano Indiano, in una zona dove non ci sono luoghi adatti per un atterraggio, seppur d’emergenza. Ora le ricerche partiranno da lì, alla ricerca della scatola nera che potrebbe rivelare cosa è realmente avvenuto, e dopo quanto tempo dal momento del decollo.
La sorte dei passeggeri, che erano in tutto 239, ormai è già scritta: è impossibile che qualcuno si riuscito a salvarsi. Erano state fatte le ipotesi più varie: sabotaggio, dirottamento, atto terroristico, decisione dei piloti, forse minacciati. Qualcuno aveva ipotizzato anche che l’aereo fosse stato rapito dagli alieni.
Per i familiari delle vittime, però, la tragedia non è finita: qualche giorno fa, la compagnia aerea ha inviato a tutti un messaggio, in cui annuncia l’ipotesi più probabile e informa che non ci sono superstiti. Subito sono state sollevate delle critiche per il mancato tatto della compagnia aerea, che annunciando una notizie del genere tramite un sms ha dimostrato poco rispetto per i passeggeri defunti e le loro famiglie. Subito dopo, però, la compagnia aerea ha annunciato tramite il web che le famiglie prima erano state incontrate individualmente e la notizia era stata resa nota prima che fosse resa pubblica.
Tra pochi giorni partiranno dei sottomarini, i quali scandaglieranno il fondo alla ricerca dei resti dell’aereo MH 370. Non sarà un’impresa facile, data la vastità della zona.
di Alessandro Bovo
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