costretti sulle macchine ai semafori
quando non c'è traffico per le vie del centro
solitario me ne vò per la città.
(Temporary Road - Franco Battiato)
E così ho fatto l'altra notte: solitario ho camminato, o per meglio dire pedalato, per la città. La gioia e la fatica si son mischiate insieme quando dalle pendici del paese son arrivato fin su in cima, nei quartieri residenziali dove grandi e imponenti case dominano il meraviglioso panorama che si perde tra le saline e il mare. E ancor di più la gioia si è amplificata quando attraversavo la strada totalmente sgombra per tornare a casa, e le ruote della bicicletta "friggevano" sull'asfalto bagnato dalla pioggia pomeridiana.
Era notte, e il vento sfruttando le larghe vie a sua disposizione riusciva a colpirmi da ogni angolo; le mani, scoperte e strette attorno alla fredda gomma del manubrio, erano congelate e quasi perdevano di sensibilità; la faccia invece sembrava quasi presa a schiaffi da quelle folate di vento e gelo che andava ad urtare lanciata a tutta velocità per le ripide discese paesane, così da poter tentare di raggiungere casa mia senza neanche una pedalata. E nonostante tutte queste peripezie e l'arrivo a casa in precarie condizioni fisiche, io stavo bene, stavo veramente tanto bene: finalmente posso godere del mio fresco, della mia pioggia, della possibilità di pedalare andando a tempo con la musica e giungere alla meta senza grondare di sudore per l'insopportabile caldo.Devo dir la verità? Un po' mi son sentito come il buon Vecchio Alex, sì, quello del libro di Brizzi. Non sarà stato un gran libro da un punto di vista stilistico, eppure è stato una svolta per me, e penso anche per la mia generazione. Lo lessi all'età di 11 anni nel lontano 1999, e ricordo ancora oggi tutto ciò che mi passò nella mente, mentre con gli occhi scorrevo su quelle righe che insieme descrivevano libertà, amore, musica, amici, scuola.
Quindi, dicevo, l'altra notte mi son sentito come il Vecchio Alex, diretto verso casa come un Girardengo appena più basso e rock, sulla strada larga di bell'asfalto nero, che pedalava fluido, Alex, e si sentiva l'umore a mille.