La guerra civile malese non è un argomento molto discusso in Italia: occupa poche pagine, si vedono pochi aggiornamenti nei telegiornali. Affare dei francesi, è questa forse la causa. Però l’Italia è pronta a dare una mano ai transalpini, che hanno già incassato l’aiuto di statunitensi, tedeschi e inglesi.
La situazione è precipitata al sesto giorno di conflitto aperto tra truppe francesi e i guerriglieri islamici. È arrivata la rappresaglia: il gruppo Aqmi, filiale maghrebina di Al Qaeda, ha preso in ostaggio 41 lavoratori non arabi nell’impianto petrolifero di In Aménas, in Algeria. Si tratta di 7 americani, 13 norvegesi e il resto diviso tra francesi e britannici. Intanto un prigioniero francese catturato nel 2009 è stato ucciso in Somalia.
Ieri il segretario alla Difesa statunitense Leon Panetta era in visita in Italia e al termine dei colloqui con le più alte cariche dello Stato ha rilasciato questa dichiarazione:
Gli Stati Uniti e l’Italia sono d’accordo sulla necessità di sconfiggere Al Qaeda nel Maghreb. Quella del Mali non è soltanto una guerra francese, occorre uno sforzo internazionale.
Il pericolo è che la guerriglia islamica guidata dal comandante Mokhtar Belmokhtar possa espandersi a paesi dove la sicurezza è sempre in bilico come il Niger e la Mauritania. E l’Italia ha risposto presente. Anche gli Stati Uniti forniranno mezzi tecnici e conoscenza, mentre un’azione di terra è bloccata da una norma che impedisce l’aiuto militare a governi nati con un colpo di stato.
Nonostante il Governo sia dimissionario, nonostante il momento di austerity, nonostante l’articolo 21 della Costituzione, l’Italia fornirà uomini e mezzi per appoggiare l’offensiva francese nel Nord del Mali.
Non verranno inviati soldati, ma 24 istruttori. Partiranno per l’Africa, con tempi ancora da stabilire, arei militari da trasporto C-130 e C-271 e un Boeing 767 in grado di rifornire in volo i caccia. Per droni e arei da guerra se ne riparlerà con Hollande.
Lo ha confermato in Commissione Esteri e Difesa di Camera e Senato il ministro degli Esteri Giulio Terzi:
L’Italia è pronta a un supporto logistico dell’operazione in Mali.
Specifica il Ministro della Difesa Giampaolo di Paola:
Bisogna arrivare a una rapida soluzione di questa crisi per evitare che si radichi la presenza endemica di forze estremiste sul territorio. Il governo e le forze armate maliane, senza un aiuto immediato, crolleranno.
L’azione di forza viene ritenuta legittima dal Governo in quanto in linea con la risoluzione 2085 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Oggi a Bruxelles Terzi e gli altri 26 ministri degli Esteri europei dovrebbero approvare la missione di addestramento Eutm.
Fonte: Corriere della Sera, Il Tempo, Repubblica, Ansa