Magazine Cinema
Commedia sexy-action ottantesca che rappresenta un distillato puro e non edulcorato dello stile di Sidaris.
Impossibile non pensare alle opere di un certo regista statunitense che comincia per R e finisce per Uss Meyer, quando ci si pone di fronte all'operato di Andy Sidaris. Sarebbe già un accostamento di quelli azzardati e improponibili, tuttavia i film di Sidaris si fanno voler bene, almeno dal sottoscritto, sia chiaro, e, sebbene senza la carica unica e dirompente del cinema Meyeriano, ripropongono un erotismo gioioso e cartoonesco venato da un tocco di violenza che rende sicuramente la pietanza più speziata. Senza parlare poi del parterre femminile disinvoltamente spogliato dal regista originario di Chicago.
Sidaris era un regista operante in ambito sportivo. Insomma, uno dei più quotati professionisti televisivi nella regia di eventi popolari, basket, baseball, naturalmente a livello agonistico, financo le Olimpiadi, in cui già si poteva notare la sua ossessione per i "corpi gloriosi" delle atlete, delle cheerleaders e, perchè no, delle spettatrici, a cui dedicava diversi stacchi e close-up. Ossessione che si riscontra ovviamente nelle sue produzioni cinematografiche, in cui, libero dai limiti espressivi del mezzo televisivo, denuda attori e attrici a tutto spiano. Attenzione, però. Non una sequenza sterile di nudi appiccicati uno dietro l'altro, anzi, il tono scanzonato e ironico delle sceneggiature di Sidaris é collante prezioso che rende la visione delle sue opere esperienza piacevole e sollazzante. Non fa eccezione alcuna questo "Malibu Express", in cui l'investigatore privato Cody Abilene (Darby Hinton, carriera sterminata in cinema e Tv, ancora in attività, giovanissimo nel "Daniel Boone" televisivo, ma attivo anche sul versante horror e Sci-Fi con "Incontri Stellari - The Return" di Greydon Clarke con Martin Landau, Cybil Sheperd e Jean-Michael Vincent del 1980) si ritrova invischiato in una intricata trama di ricatti e omicidi correlati alla ricca casata dei Chamberlain. Abiline é negato con la pistola, all'inizio lo vediamo al poligono con la sua pistolona stile Eastwood, che manca clamorosamente ogni bersaglio, ma fa centro con tutte le belle e disponibili ragazze che incontra durante il metraggio. E' un bel piacione, il Nostro, costruito sul personaggio di Tom Sellek/Magnum P.I. che vive su una barca (il Malibu Express, appunto) alla ricerca di un caso con le palle che gli possa aprire nuovi orizzonti. Troverà sul suo cammino la splendida Contessa Luciana (Sybil Danning) che si offrirà a lui in tutti i sensi. Geniale Sidaris. L'incontro tra i due costituisce la rimorchiata più fenomenale e veloce che la storia ricordi. La Danning si presenta seminuda, poi si va a rivestire e ritorna di nuovo seminuda, vestita di rosso, una mise da sturbo, subito dopo, cena, ballo, champagne e poi sesso, il tutto in pochi secondi di montaggio! Impareggiabile, Sidaris, nel costruire scenette soft-core per quasi tutto il primo tempo, per poi virare verso l'action nella seconda parte, che diventa a tutti gli effetti un film d'azione con inseguimenti e sparatorie. Senza mai perdere di vista il sottotesto ironico, sottolineato per tutto il film dalla voce fuori campo del protagonista. Che é incapace come uomo d'azione, come "duro" e come pilota, surclassato dalle ragazze protagoniste della pellicola, vere "bad ass" della situazione. Tutte bellissime, naturalmente, la maggior parte playmates disinvolte davanti alla cinepresa che offrono prestazioni attoriali tutt'altro che scialbe o svogliate. Qualche nome, bé c'è l'imbarazzo della scelta, Lynda Weismeier, Lori Sutton, Lorraine Michaels, Shelley Taylor Morgan, con menzione speciale per la bellissima "Sexy Sally" alias Susan M. Regard, la centralinista very hot che proprio non ce la fa a restare abbottonata con Cody, nemmeno per via telefonica, già vista in "48 Ore" di Walter Hill e poi nel poliziesco "French Quarter Undercover" (1986) di Patrick Poole e Joe Catanalotto con il grande Michael Parks.
Come antagonista troviamo l'ottimo caratterista italo-americano Arthur "Art" Metrano, conosciuto dal grande pubblico come Comandante Mauser in "Scuola di Polizia 2 - Prima Missione" (1985) e "Scuola di Polizia 3- Tutto da Rifare" (1986) entrambi di Jerry Paris, ma attivissimo in praticamente tutte le serie Tv anni settanta e ottanta più famose, da "Sulle Strade della California" fino a "Hill Street Blues" tanto per intenderci, e in film quali "Chi ha ucciso Jenny?" (They only kill their Masters, 1982) di James Goldstone con Katharine Ross, James Garner, Christopher Connelly e Hal Holbrook e "Un Duro al Servizio della Polizia" ("Slaughter's Big Rip-Off, 1973) di Gordon "Them" Douglas con l'immarcescibile, grandissimo Jim Brown. John Alderman, nel ruolo del Lt. Aldredge, é stato avvistato in diversi hard dell'epoca aurea, come "Desire within young Girls" (1977) di Richard Kanter con Annette Haven e Georgina Spelvin, e "Center Spread Girls" (1982) caposaldo del grande Gary Graver con le sopracitate regine a cui si aggiungano Veronica Hart e Lisa DeLeeuwe. Il tutto con il nome de plum di Frank Hollowell, senza dimenticare "La casa di Mary" ("The Witch Superstition/Superstition, 1982) di James W. Robertson. Scomparso nel 1987.
Tuttavia gli occhi e il cuore di chi scrive sono tutti rivolti verso la magnifica Sybil Danning, qui al massimo della forma in un periodo in cui si era convertita ai cheapies degli eigthies, vedi "They're playing with Fire" (1984) di Howard Avedis, bellissima, dal fascino ottundente, é la vera protagonista del film, con tanto di doccia nel finalissimo. Impossibile non amarla. Da riscoprire la sua sterminata filmografia, con alti e bassi paurosi. Mattei, Deodato, non si é fatta mancare niente, nemmeno "Scuola di Buone Maniere" ("Reform School Girls, 1987) di Tom DeSimone..
Consigliata, naturalmente, anche tutta la filmografia di Sidaris ("Le Porno Detective"- Stacy-1973, "Savage Beach"-1990- tra gli altri), regista sapido ed essenziale, che paga sì tributo al genio di Meyer, vedi, nella pellicola in questione, la famiglia di bifolchi che sfida in continuazione Abilene a correre in automobile per riscattare un'antica sconfitta, ma che é riuscito a trovare una sua nicchia nell'exploitation degli anni ottanta e novanta, ripresa e risputata al pubblico da blockbuster cazzari come il dittico "Charlie's Angels" di McGinty-Nichol, comunque inferiore al capolavoro, sempre e credo solo per chi scrive "Nome in Codice: Picasso Trigger" ("Picasso Trigger,1987) di lontana visione su vhs Columbia/Tri Star. Cameo del regista nei panni di un cowboy camper-munito che recupera i nostri eroi dopo aver osservato le grazie esibite della bionda autostoppista. Consigliato, a patto di recuperare obbligatoriamente, "SuperVixens", "Up", "Beneath the Valley of The UltraVixens", "Motorpsycho" e "Faster, Pussycat! Kill! Kill!" di Meyer.
Omaggio a Andy Sidaris, nato il 20 febbraio 1931 e scomparso il 7 marzo 2007.
Belushi
robydick:
frameshow con sottofondo dell'amato, da me e Belushi, Huey Lewis & The News con la famosissima "If This Is It" dall'album sport, del quale ne conservo la versione LP con Cover Art.
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