Fatto sta che mi sto disinteressando di tante cose, me ne sto racchiusa nel mio bozzolo, più di quanto non faccia normalmente. E ci sto bene, ben coperta, al riparo, magari sognando anche un po', così, tanto per distrarmi.
La malinconia è sempre stata mia amica, abbiamo camminato spesso insieme senza ferirci, senza sovrapporci per emergere. E' uno stato d'animo che amo, mi aiuta ad approppriarmi di me stessa e si sposa bene con la solitudine, quella buona, quella che fa venire voglia di pensare, di prendere coscienza....
Malinconia, tenera malinconia,
quando sento, lieve, timore della vita.
Tranquillità, lieve tranquillità,
quando sento, mesto, il fluire della vita.
Malinconia e tranquillità alternamente
sto provando in questa vita pacata:
non è ancora un angoscioso sentire,
non è ancora un lacerante morire,
però ancor non mi soddisfa...
Perché, spesso mi chiedo,
son tratto a sprazzi di luce
d'una forte emozione che dopo
contrasta con altra assopita?
Appoggiarmi dunque al rimpianto
per un tempo vivamente vissuto?
O lasciarmi tranquillo all'attesa
di un tempo con certezza diversa?
Confronto i miei atti presenti
con la parte sublime passata;
mi trasporto dagli attuali pensieri
a quelli del mio fervoroso trascorso:
sulla tenera malinconia mi soffermo?
su una lieve tranquillità mi riporto?
Francesco Gheza