Malinconia da 2012

Il 2013 non e’ iniziato nel migliore di modi, tante notizie non troppo belle, ma si sa cosi’ e’ la vita, e in qualche modo bisogna affrontarla.

Ed e’ proprio in queste circostanze che tanti pensieri vengono fuori in modo forte, assalendoti con dubbi e incertezze.

Meglio studiare o dedicarsi a un lavoro finito il diploma? dedicarsi ad una vita il cui scopo e’ la carriera e l’accantonare denaro, o cercare una mediazione? o sperperare tutto godendosi l’attimo?

Domande esistenziali, ma il confronto con altre realta’ non puo’ far che aumentare i pensieri e le considerazioni.

C’e’ chi studia come un dannato e poi si ritrova con una laurea che a poco serve, c’e’ chi invece riesce a sfruttarla a si butta a capo fitto in una carriera che solo quando una cordata non tifera’ piu’ per lui se ne rendera’ conto, ma a quale prezzo?

Allontanarsi dai cari, allontanarsi dalla propria casa, oppure averli anche vicino ma tornare a casa ogni sera dopo cena, non vedere crescere il proprio figlio, o forse rinunciare del tutto a questa possibilita’, se non addirittura trovarsi a oltre 40 anni senza un compagno/a con cui condividere le cose, ma solo amici e amici, che con cui farsi fotografare mentre si balla e si beve.

Forse e’ tutto calcolato, forse a 50 anni si ritireranno dall’ambiente lavorativo per gustarsi il denaro messo da parte, ma forse sara’ troppo tardi.

Sia chiaro che la mia non e’ una critica a chi la pensa diversamente da me, e’ solo un’analisi di quello che mi circonda, di persone che non riescono a salutarti ad un’ascensore non vedendole da tempo, perche’ troppo impegnate per fermarsi per un “ciao”, d’altronde milioni di vite umane attendono la sua telefonata o una sua decisione.

Poi arriva una notizia e tutto viene messo in ordine, le priorita’ si riassettano da sole, tutto e’ piu’ chiaro, e tutto sempre futile, fino al prossimo respiro.