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MALNATT – Swinesong (Il Male Produzioni)

Creato il 25 febbraio 2015 da Cicciorusso

483699Probabilmente pensavate che la recensione dell’ultimo lavoro di Porz e co. sarebbe toccata a qualcuno di evidentemente più preparato di me in materia, tipo Charles per esempio. E invece col cazzo, di ‘sto disco ne parlo io perché così ho deciso. I Malnatt sono per me una realtà relativamente recente, avendoli approfonditi seriamente solo con il penultimo Principia Discordia (che adoro) e conoscendo in maniera forse troppo superficiale i lavori precedenti. Fatto sta che proprio sull’onda di eccitamento per quel Principia Discordia mi sono fiondato su Swinesong, sperando inconsciamente di trovarci quella profondità lirica e varietà nel songwriting che sono i fattori più incisivi in corpo ai Malnatt. Ho trovato quello che cercavo? Sì e no.

In un primo momento il disco non mi ha trasmesso nulla, ma proprio zero; dopo un 3 o 4 ascolti brancolavo ancora nel buio, lo stesso Charles ha condiviso il mio pensiero e ne sono stato sollevato: almeno non ero l’unico a non aver ancora incensato Swinesong, come moltissima gente dell’internet aveva già fatto. Decisi allora di sospendere il mio giudizio a tempi più maturi, accantonai il disco per dedicarmi ad altro e lo ripresi in mano solo quando mi sentii pronto ad assorbirne ogni aspetto. Da lì in poi è stata tutta discesa, l’album ha iniziato a crescere dopo ogni ascolto, canzoni che prima mi passavano davanti senza nemmeno sfiorarmi ora si stampavano in mente, brandelli di testo particolarmente ispirati ricorrevano in momenti della giornata senza alcun senso apparente e fu proprio qui che la magia cominciò a svanire. Sì perché pur considerandolo, ad oggi, un ottimo lavoro, Swinesong manca di una certa coesione interna che invece caratterizzava Principia Discordia. Non fraintendetemi, non sto dicendo che mi aspettassi un concept, parlo di coesione dal punto di vista musicale; ci sono momenti altissimi (Min8auro, Yggdrasill 3-1-9 e Piramide, probabilmente la mia preferita) ma in genere l’impressione dominante è quella di un disco composto con i rimasugli di vecchie sessioni, ripescati e messi insieme in modo da creare un minutaggio sufficiente a giustificare l’uscita di un full.

Al di là del discorso musicale ciò che mi ha deluso maggiormente è il versante dei testi; essendo una band che canta nella mia lingua madre, mi viene naturale dedicare molta più attenzione a ciò che hanno da dire, e questa attenzione era stata ripagata nel precedente full (il testo de Il Canto Dell’Odio è quanto di più bello mi sia mai capitato di leggere) mentre nel caso di Swinesong ho notato un deciso ammorbidimento non solo a livello di tematiche ma anche della stessa forma. Non sono contrario alla politica o alla critica sociale in musica (amo i Napalm Death) ma sono convinto che ogni band si muova in un preciso contesto all’interno del quale riesce a dare il meglio di sè. I Malnatt per me sono sempre stati i cantori delle frange più oscure dell’animo umano, quelli che ti sputano dritto in faccia facendoti guardare allo specchio e urlandoti che alla fine facciamo tutti schifo; vederli tirare in ballo tematiche politiche (la già citata Piramide o la conclusiva Vota Cthulhu) trovo sia un modo abbastanza brutto di sfruttare il proprio talento. E niente, nonostante tutto il disco mi è piaciuto, lo ascolto tutt’ora almeno un paio di volte a settimana e sicuramente finirà in playlist a fine anno però si poteva fare di meglio, ecco.


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