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Maltempo: danni alle colture. È allarme per la vendemmia

Creato il 19 settembre 2011 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Alimentazione
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Maltempo: danni alle colture. È allarme per la vendemmia

Dopo il caldo l’arrivo del maltempo con la caduta della grandine ha provocato danni per decine di milioni di euro alle coltivazioni agricole. È quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti sui danni provocati dall’arrivo del maltempo con nubifragi e grandine a macchia di leopardo. Solo in Val Venosta la caduta di grandine sulla mele all’inizio della raccolta ha provocato danni per decine di milioni di euro. In questa fase stagionale la grandine - sottolinea la Coldiretti - è la più temuta dagli imprenditori agricoli per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo pronte per la raccolta.
Con l’arrivo improvviso del maltempo e la caduta di grandine è allarme anche per la vendemmia che il grande caldo e la mancanza di pioggia hanno già tagliato drasticamente con una produzione stimata al minimo storico di 42 milioni di ettolitri, oltre il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare gli effetti dell’arrivo del maltempo che con forti temporali, caduta di grandine e neve ha provocato purtroppo morti.
La vendemmia – sottolinea la Coldiretti - si è già conclusa solo per le uve bianche destinate agli spumanti ma è in pieno svolgimento per la maggioranza delle uve su tutto il territorio nazionale. La grandine - continua la Coldiretti - è il pericolo più temuto dai viticoltori in questa fase stagionale perché la caduta dei chicchi, a seconda delle dimensioni e dell’intensità, può provocare l’intera distruzione del raccolto o danneggiare i grappoli favorendo lo sviluppo di malattie che vanificano il lavoro di un intero anno nel vigneto.
Fino ad ora le condizioni delle uve - continua la Coldiretti - sono in generale molto buone dal punto di vista qualitativo ma le rese sono basse e l’Italia è destinata a perdere abbondantemente il primato mondiale della produzione a vantaggio della Francia dove si stima - sottolinea la Coldiretti - una vendemmia sui 47,9 milioni di ettolitri.
La produzione si prevede contenuta dal punto di vista quantitativo e buona da quello qualitativo, con il 60 per cento della produzione nazionale destinata - conclude la Coldiretti - a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt).


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