Stamattina mi è capitato di incappare (aihmè) nel programma di La5 Mamma, che torta!. Ho deciso di recensirlo, perché l’ho trovato veramente di pessimo gusto, sia per i messaggi che manda ma anche per la sua inutilità!
Iniziamo con la struttura del programma: abbiamo due squadre di dolci e ingenui bambini accompagnati dalle loro mammine. Nella prima fase lo chef-pasticcere Capotosti insegna ai bambini come preparare una torta, che nella seconda fase dovranno rifare istruendo le loro mamme.
Inizialmente, pur non essendo un fan dei programmi che utilizzano i bambini per aumentare lo share (perché si sa che è così), mi sembrava una cosa simpatica. Anche perché, credevo fossero ricette semplici da poter proporre ai propri figli, e quindi senza cottura o procedimenti particolarmente complessi.
Ad un certo punto, però, è cominciato l’orrore! Sono comparsi, in gran quantità, i prodotti della PaneAngeli. Prima solamente sullo sfondo, poi sul banco da lavoro e infine fra gli ingredienti dei dolci proposti!
Ora, posso immaginare che la suddetta azienda finanzi il programma in questione e che chieda l’inserimento dei suoi prodotti per fini commerciali. Allo stesso tempo, ammetto che anche io per praticità ho utilizzato dei preparati per facilitarmi il lavoro (come colla di pesce o gelatina alimentare).
Ho comunque trovato di cattivo gusto proporre un dolce dove la metà degli ingredienti erano preparati in scatola, in presenza di uno chef (e ripeto chef) e di due bambini.
Questo mi ha portato a chiedermi: quale cultura alimentare vogliamo lasciare alle future generazioni? Ma soprattutto, quale idea di cibo sano abbiamo noi adulti nella testa, che proponiamo o ci sorbiamo questo tipo di programmi senza indignarci?
In sostanza, si tratta di una televendita mascherata da programma per famiglie, che induce a credere nella genuinità dei prodotti preconfezionati! In fondo, cosa c’è di più fresco, buono e pulito di conservanti, addensanti e coloranti industiali?