Oggi avrò bisogno di fazzoletti, lo sento. Spero che il Tarlo non si sia mangiato anche quelli. Sicuramente questo libro glielo tengo fuori portata.
Ero diretta all’università a dare l’ultimo esame prima delle vacanze. Durante il tragitto in tram mi sono letta una graphic novel che aspettava nella mia pila di libri da troppo troppissimo tempo.
E niente mi stavo per mettere a piangere come una scema. Se qualcuno mi avesse chiesto avrei mentito usando la scusa dell’allergia. Sarà che a me le storie di famiglia colpiscono sempre un sacco. Mi sciolgo in lacrime per madri che abbracciano i figlioletti, alle riunioni di Carramba che sorpresa, a coppie scoppiate e riaccoppiate.
‘Mamma, torna a casa‘ è una graphic novel di Paul Hornschemeier ed è tradotta da Andrea Plazzi per i tipi di Tunuè.
In questo caso la storia racconta di Thomas e suo padre che devono affrontare la morte della madre. Solo che Thomas ha sette anni e senza l’aiuto del padre, che sta a poco a poco svanendo, deve trovare il modo di affrontare questo vuoto che gli sconvolge la vita. Cerca così di salvare l’ultima persona che gli è rimasta, suo padre, indossando la sua maschera da leone che gli farà da talismano fino alla fine. La cosa che mi ha colpito di più sono i sogni del padre in contrapposizione all’immaginazione del figlio. I sogni di David sono oscuri, malinconici, inquietanti, la speranza viene inghiottita letteralmente da un mare nero pece, impedendogli di tirarsene fuori. Thomas invece si cuce intorno un mondo in cui il suo ruolo è quello di proteggere la sua casa e i suoi affetti, anche quelli che non ci sono più, in conflitto con un mondo adulti che non capisce e che non lo ascolta. Colpiscono anche queste tinte piatte quasi senza sfumature e queste immagini dai contorni precisi che sembrano adatti a indicare verità assolute. E invece leggi le ultime pagine e ti rendi conto che il dolore non ha nessuna logica.
Io ve lo consiglio se avete voglia di piagnucolare un po’, se volete entrare nel mondo di Thomas.
About Carlotta Borasio
Ciao sono Carlotta e sono drogata di libri. Leggo, leggo in bagno, in tram, sul letto, in vacanza e per lavoro, sempre e ovunque. L’ho già detto che leggo? Collaboratrice della Las Vegas edizioni, barista allo Starbooks, navigatrice ben poco solitaria della Rete.