Ho molta paura del tumore al seno. Per questo motivo da anni mi sottopongo regolarmente alla mammografia. Anche il mio ginecologo me la consiglia e farla mi tranquillizza ». Isa, 51 anni, la pensa così. Allo stesso modo la pensano altre donne la cui testimonianza e le cui emozioni sono state raccolte nell’opuscolo informativo presentato ieri alla stampa “Mammografia, un aiuto per capire e per decidere”, realizzato dal Dipartimento sanità e socialità (Dss) in collaborazione con
l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) e alcune associazioni per la lotta al cancro. Si tratta di un fascicolo di 22 pagine che verrà distribuito a tutte le donne fra i 30 e i 75 anni, nonché a oncologi, ginecologi, radiologi, medici generalisti e strutture ospedaliere.
Alla sua stesura ha contribuito un gruppo di lavoro formato da medici e specialisti, da membri di associazioni per la lotta ai tumori e da un gruppo di donne. Il risultato, ha osservato la direttrice del Dss Patrizia Pesenti, è un opuscolo « il più completo possibile nei suoi contenuti tecnico-scientifici e nello stesso tempo divulgativo ». Nel 2006 una mozione firmata da tutte le granconsigliere donne chiedeva d’introdurre anche in Ticino un programma di screening organizzato per il tumore al seno. Programmi già in atto in Svizzera romanda, che invitano le donne fra i 50 e i 69 anni a sottoporsi a una mammografia ogni due anni, con lo scopo d’individuare precocemente un eventuale tumore maligno al seno. Stando ai dati, senza mammografia muoiono sei donne su mille, con la diagnosi precoce invece ne muoiono quattro. Prima d’introdurre lo screening anche in Ticino – ha specificato ieri Pesenti – bisogna però colmare le lacune ancora esistenti nell’ambito dell’informazione sulla mammografia. Basti pensare che « il 51,8% delle donne intervistate pensa che la mammografia previene il cancro al seno ».
L’opuscolo, si è detto ieri, non mira a convincere le donne a effettuare questo esame radiologico, bensì a fare in modo che possano decidere consapevolmente se sottoporvisi o no. « A volte l’informazione in questo campo si riduce a una lista di pro e contro », ha osservato Renata Dietiker dell’associazione Europa Donna sezione Ticino. Invece l’opuscolo del Dss risponde a tutte le domande sulla mammografia. Ad esempio informa sul rischio di risultati d’esame infondati, i cosiddetti ‘falsi positivi’ o ‘falsi allarmi’, e chiarisce la differenza fra la mammografia diagnostica e quella per diagnosi precoce. La prima – ha sottolineato ieri l’oncologa Olivia Pagani – è « eseguita per valutare alterazioni trovate durante la palpazione mammaria da parte del medico o della paziente stessa », mentre la seconda si effettua « in assenza di alterazioni alla palpazione per evidenziare un eventuale tumore al seno prima che sia palpabile ».
Il libretto fornisce pure informazioni utili sul rimborso dei costi da parte delle casse malati (che difficilmente coprono gli esami di diagnosi precoce, se non all’interno dei programmi di screening) e infine illustra i criteri di qualità che i centri diagnostici devono rispettare al fine di avere risultati attendibili ed evitare falsi allarmi.
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