Antonio Maria Dettori è nuovamente graditissimo ospite delle pagine di . Pubblichiamo un suo interessante articolo relativo una delle "figure Sarde" per eccellenza: quella dei Mamuthones.
Sono tante le maschere sarde che possono suscitare interesse nell' immaginario collettivo, ma, fin da piccolo, i Mamuthones di Mamoiada, hanno sempre stimolato la mia curiosità. Intorno a questa particolarissima figura girano molte leggende, sulla nascita, sulla sua composizione, sull' origine e sul significato......proveremo ad analizzare la nascita di questo piccolo gioiello del carnevale sardo attraverso tutte le più fantasiose sfumature che il caso richiede.
La maschera si presenta semplice ma efficace: composta da una maschera dal volto sofferente e vagamente diabolico di colore nero, da un fazzoletto legato nei capelli e da un caratteristico gilet nero e peloso nel quale sono legati, in particolare sulla schiena, dei campanacci di varie dimensioni che vengono fatti suonare tramite dei piccoli saltelli, è, sicuramente, una delle maschere sarde più caratteristiche.
Per alcuni, il Mamunthones rappresenterebbe la celebrazione della vittoria dei pastori di Barbagia ( gli Issohadores) sugli invasori saraceni catturati e condotti in corteo (i Mamuthones).....per alcuni, nella loro figura si può leggere una sorta di rito totemico dedicato alla figura del bue sardo, o, anche una processione rituale dei nuragici eseguita per onorare qualche arcano nume agricolo.....mamuntones visti come dei buoi mansueti assoggettati dagli Issohadores o semplicemente una sorta di impersonificazione di un personalissimo Minotauro di puro gusto sardo.......ma anche una figura creata per un ancestrale e benevolo rito di fertilità riconducibile a culti dionisiaci particolarmente diffusi nel Mediterraneo.
Ma forse, la teoria più leggendaria, vede la nascita di questa maschera ad opera di un pastore particolarmente distratto.....il pastore della nostra leggenda, dopo aver erroneamente masticato delle foglie di stramonio (pianta pericolosissima e allucinogena) in preda al delirio e alle visioni, scambiò il suo compare per una figura demoniaca....il suono dei campanelli proveniente dal suo gregge venne frainteso e da lui associato alla strana figura incontrata durante il pascolo.
Rinvenuto dopo alcuni giorni dalle terribili allucinazioni disegnò e descrisse il terrificante personaggio ai suoi compaesani dando origine a questa figura carnevalesca dalla valenza goliardica.
Qualunque sia la sua vera origine....è sicuramente una delle più affascinanti figure del panorama sardo.....un grazie a Mamoiada per averci donato la figura del Mamunthones.
Antonio Maria Dettori