Ogni generazione ha le icone che si merita. E pure i calciatori che si merita. Negli anni ’60 c’era George Best, il vero quinto Beatle, altroché il quasi omonimo Pete Best. Con il suo look, il suo stile, con i suoi modi di fare, con i suoi comportamenti eccessivi. Stesso discorso si può fare oggi per Mario Balotelli, diventato un’icona generazionale in Italia quanto in Inghilterra, dove è l’idolo dei ggiovani, non solo del Manchester City, e gli sono state dedicate varie canzoni. Persino Oltreoceano, dove il soccer è uno sport della stessa o forse minore importanza del lacrosse, è apparso sulla copertina di Time America. Per di più nella settimana delle elezioni presidenziali americane. Difficile spiegare il fenomeno Balotelli. Come calciatore è forte. Parecchio. Senza di lui, difficile immaginare l’attuale Italia finire al secondo posto degli Europei. Eppure ci sono giocatori che segnano più goal, sono più continui, non creano troppi problemi. La pulce Messi, tanto per dire il caso più clamoroso. Però non hanno quel qualcosa che li faccia passare dall’essere “semplici” campioni, a veri personaggi. È questo ciò che è Balotelli. Un personaggio che sarebbe perfetto come protagonista di un film. Attore nella parte di Balo? Io dico John Boyega, il protagonista di Attack the Block. Per la regia, invece, ci vedrei bene Gus Van Sant, Gregg Araki o, meglio ancora, Larry Clark.
Ogni generazione ha le icone che si merita. E pure i calciatori che si merita. Negli anni ’60 c’era George Best, il vero quinto Beatle, altroché il quasi omonimo Pete Best. Con il suo look, il suo stile, con i suoi modi di fare, con i suoi comportamenti eccessivi. Stesso discorso si può fare oggi per Mario Balotelli, diventato un’icona generazionale in Italia quanto in Inghilterra, dove è l’idolo dei ggiovani, non solo del Manchester City, e gli sono state dedicate varie canzoni. Persino Oltreoceano, dove il soccer è uno sport della stessa o forse minore importanza del lacrosse, è apparso sulla copertina di Time America. Per di più nella settimana delle elezioni presidenziali americane. Difficile spiegare il fenomeno Balotelli. Come calciatore è forte. Parecchio. Senza di lui, difficile immaginare l’attuale Italia finire al secondo posto degli Europei. Eppure ci sono giocatori che segnano più goal, sono più continui, non creano troppi problemi. La pulce Messi, tanto per dire il caso più clamoroso. Però non hanno quel qualcosa che li faccia passare dall’essere “semplici” campioni, a veri personaggi. È questo ciò che è Balotelli. Un personaggio che sarebbe perfetto come protagonista di un film. Attore nella parte di Balo? Io dico John Boyega, il protagonista di Attack the Block. Per la regia, invece, ci vedrei bene Gus Van Sant, Gregg Araki o, meglio ancora, Larry Clark.
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