Di Mario Marrandino. Oggi, novantasei anni fa, nasceva Nelson Mandela e dal 2009 in questo giorno il mondo celebra il padre della lotta all’apartheid e icona del Sudafrica in una ricorrenza istituita dall’Onu.
Oggi è il Nelson Mandela International Day più speciale di tutti, il primo dalla morte di Madiba avvenuta a dicembre dello scorso anno. Mentre in tutto il mondo si rincorrono celebrazioni e festeggiamenti, anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è tra i milioni di cittadini in tutto il mondo che lo ricordano spendendo per gli altri 67 minuti (uno per ogni anno dedicato da Mandela al servizio dell’umanità).
Nelson Rolihlahla (simpaticamente “piantagrane“) Mandela, nasce il 18 luglio 1918 in un villaggio del Transkei (nel sud-est del Sudafrica) da una famiglia di sangue reale di etnia Xhosa. È stato il simbolo dell’ultima lotta dell’Africa nera contro l’estremo baluardo della dominazione bianca nel continente, cresciuto nello spietato regime dell’apartheid razzista che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994. Un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata, ha trascorso quasi un terzo della vita in carcere e ne è uscito come un ‘Gandhi nero’, che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha saputo trattenere il suo Paese dal precipitare in un temuto baratro di vendetta e di sangue.
La Boldrini ricorda cosi’ l’ex presidente sudafricano: “Dimostrò di saper guidare un popolo e di non cedere alla vendetta. Seppe lasciare il potere una volta raggiunti i primi obiettivi che si era prefissato, la creazione di una Rainbow Nation, dove tutti fossero ritenuti uguali. Di lui oggi avremmo ancora bisogno, del suo sguardo acuto, della sua capacità di superare le barriere dell’odio per giungere alla riconciliazione”.
L’eredità di Mandela è fatta di messaggi, gesti e testimonianze fortissime ma anche di luoghi simbolo, che da oggi sono racchiusi all’interno della mappa “Sulle orme di Mandela“, scaricabile sul sito dell’Ente del Turismo Sudafricano www.southafrica.net. L’itinerario parte da Robben Island, oggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità e aperta al pubblico, dove Mandiba ha trascorso 18 anni di reclusione. Appena fuori da Cape Town il carcere di Drakenstein Correctional Center di fronte al quale sorge una statua in bronzo di Madiba, ritratto nel giorno della sua liberazione. A Soweto si trova la casa in cui Mandela ha vissuto con la sua famiglia, oggi Mandela House Museum, che sorge in Vilakazi Street, l’unica strada al mondo che ha avuto tra i propri residenti due premi Nobel per la pace: Nelson Mandela e l’arcivescovo Desmond Tutu. A testimonianza della lotta contro l’apartheid troviamo partecipi l’Hector Pieterson Museum, sempre a Soweto, e Liliesleaf Farm nel centro di Johannesburg, che negli anni Sessanta fu teatro di una storica retata da parte della polizia. In città si trova anche la Chancellor House, studio legale di Mandela e Tambo, di fronte al quale sorge la The Shadow Boxer Statue. Poi il Nelson Mandela Capture Site, nel Kwa-Zulu Natal. Proprio qui Mandela venne arrestato nel 1962 e nel punto esatto è stata posizionata una scultura composta da 50 sbarre di acciaio che delineano il suo volto. Nell’Eastern Cape da non perdere la Nelson Mandela Voting Line Sculpture, un’imponente scultura che raffigura il popolo sudafricano per mano e in fila in occasione delle prime votazioni democratiche e che sorge sul lungomare di Port Elizabeth.
Google celebra questa giornata con un ‘doodle’ speciale: si tratta di un’animazione che ricorda Mandela attraverso le sue frasi più significative. Le parole del premio Nobel per la Pace sono in inglese con la relativa traduzione: “Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione”. E ancora: “Quello che conta nella vita non è il semplice fatto che abbiamo vissuto. E’ il modo in cui abbiamo fatto la differenza nella vita degli altri a determinare il significato della vita” e per finire: “La maggior gloria nella vita non è non cadere mai, ma rialzarsi ogni volta che si cade”.