Magazine Cinema
Di Ryan Murphy, con Julia Roberts, Javier Bardem, James Franco. USA/2010
Aspettate, lo so. Cosa c'entra una mega produzione hollywoodiana nel sito dove viene recensita la feccia su celluloide? Non molto, infatti sono stato indeciso fino all'ultimo se recensire o meno questo film. Ripensandoci però, la rabbia e l'indignazione che ho provato guardando “Manga, prega, ama”, meritano di essere segnalate.
La Roberts, che ormai centellina i suoi film manco fosse Orson Welles, è una scrittrice in crisi mistica appena uscita dal divorzio. Non sapendo cosa fare nella vita e avendo molti soldi da spendere, decide di viaggiare per il mondo. Prima andrà in Italia, poi in India e poi a Bali, in modo da poter ritrovare l'equilibrio perduto.
Ecco, Julia Roberts va in Italia. Giuro che non ho mai visto tanti merdosi stereotipi, banalità e clichè tutte insieme. Io non so davvero se gli americani hanno ancora quest'idea dell'Italia o se è stato voluto creare un contesto da cartolina che soddisfacesse le casalinghe dell'Idaho, ma il nostro paese e in particolare Roma, viene rappresentata in una veste talmente insopportabile da creare disturbi psico-fisici.
Dunque in “Mangia, prega, ama” vedrete:
- Julia Roberts che prende in affitto una casa a Roma. Ovviamente è una casa in centro, diroccata che cade a pezzi, senza scaldabagno. Forse non sanno che dietro a Piazza Navona, ci sono solo loft di 3000 mq con il wireless e la Jacuzzi.
- Ad affittarla c'è una vecchia siciliana che dice: “voi ragazze americane venite in Italia per la pasta e la salsiccia (da notare il doppio senso)”.
- Roma ovviamente è solo lastricata di acciottolati, in giro non c'è una macchina, ma solo gente che parla rumorosamente e gesticola.
- Il solitamente bravo Luca Argentero che si doppia da solo nella parte del bellimbusto italiano attaccato alla mamma, che va in giro con una vespa rossa o una 2 cavalli (una 2 cavalli nel 2011, ed è pure francese!)
- Una rissa di uomini d'affari per prendersi un cappuccino al bar. E quando dico rissa, intendo un'enorme massa di gente che urla e gesticola per ordinare un caffè, roba che manco all'autogrill di Ronco Bilaccio a Ferragosto.
- Un tizio chiamato Luca Spaghetti (no, giuro, Luca Spaghetti!!!!!!!!!!)
- Della gente che dal barbiere ovviamente non ha un cazzo da fare e che dice che tutti gli italiani non pensano altro che a mangiare e fare l'amore. Ovviamente nessuno lavora, in Italia i soldi crescono sugli alberi.
- Un corso di “gesticolazione” italiana, con tanto di corna, diti medi e palmo stretto fra i denti.
- Delle immagini di un derby Roma-Lazio del 2002 con Claudio Lopez nonostante il film sia ambientato nel 2010. A Roma solo la Lazio.
- L'allegra combriccola va a Napoli a mangiarsi la pizza margherita. Ovviamente di Napoli viene fatto vedere solo il solito rione incasinato con il mercato per strada.
- Altre cose varie che adesso non ricordo.
Insomma, come avrete capito viene dipinta un'insopportabile Italia da cartolina densa di clichè da anni '50 talmente insopportabili da sfiorare la querela.
Tutto il resto è una noia mortale, con la Roberts che se ne va in India a meditare dove trova l'inutile e stucchevole texano col trauma, per finire in una Bali confezionata giusto giusto per una bella promozione turistica.
L'insopportabile Javier Bardem riesce addirittura a peggiorare il film interpretando il solito affascinante uomo di mondo sensibile che piange perchè non ha visto il figlio crescere.
Perchè poi dovremmo simpatizzare per una scrittrice milionaria che vive in una reggia a New York e che per “trovare sé stessa” va a mangiare la pizza in Italia e a fare il bagno in Indonesia rimane un mistero.
Per fortuna c'è un po' di giustizia a questo mondo e su imdb il rating degli utenti è di un bel 5, voto quasi troppo generoso per questa megacagata hollywoodiana.
Viva La Tomba di Bruno Mattei.
Adesso scusate, vado mangiare gli spaghetti suonando il mandolino su una vespa con il mio amico Gennaro Lasagna.
Recensito da: Vidur
VOTI
TRASH: 57/100
Noia: 85/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: n.p.
Presunzione della regia: 91/100
Incapacità degli attori: 32/100
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