Forse il modo migliore per rispondere ai nostri dilemmi è andare direttamente alle radici del problema, cioè seguire dall’inizio, passo per passo, la catena alimentare che ci nutre, dalla zolla alla tavola in pochi casi concreti.
“Era mia intenzione osservare da vicino come ci procuriamo il cibo e come lo consumiamo, per entrare dentro la più fondamentale transazione tra specie: mangiare ed essere mangiati («La natura nel suo complesso» scrisse il teologo inglese William Ralph Inge «non è che la coniugazione del verbo mangiare, nelle sue forme attiva e passiva»). Mi sono avvicinato al problema come un naturalista, armato sia dello sguardo d’insieme di scienze come l’ecologia e l’antropologia, sia della visione ravvicinata dell’esperienza personale.”
Michael Pollan è partito da una premessa essenziale: che l’uomo, come ogni altra creatura sul pianeta, è un anello della catena alimentare, e la sua posizione in questa catena ha contribuito in misura determinante a plasmare i caratteri della specie. La nostra natura deve molto al fatto che siamo onnivori, dal punto di vista fisico e intellettuale.
L’acuto spirito di osservazione, la prodigiosa memoria, l’innata curiosità e la voglia di sperimentare cose nuove sono caratteristiche legate molto strettamente alla nostra versatilità alimentare. Lo stesso si può dire degli adattamenti evolutivi, come l’abilità nella caccia e l’uso del fuoco per cucinare, che ci hanno permesso di eludere le difese di altre specie viventi per cibarcene. C’è chi pensa che il nostro inesauribile e multiforme appetito sia responsabile della nostra barbarie ma anche delle più alte conquiste della nostra civiltà: una creatura in grado di mangiare ogni cosa ha bisogno in modo particolare di darsi delle regole, dei limiti, un’etica, dei rituali.
Siamo davvero quello che mangiamo? Michael Pollan mette subito le cose in chiaro e lo fa portando punti di vista completamente nuovi su questioni solo apparentemente ordinarie. Il suo è un messaggio convincente.
Siamo una società di onnivori voraci sempre più confusa e stiamo appena cominciando a riconoscere le profonde conseguenze delle semplici scelte alimentari di ogni giorno, sia per noi stessi che per il mondo naturale.
Cosa dobbiamo mangiare? E che cosa ci dobbiamo fare per cena?
Michael Pollan affronta questo argomento con arguzia e intelligenza. Mangiare bene, dice, può essere un modo piacevole per cambiare il mondo.
Michael Pollan, Il dilemma dell’onnivoro, traduzione di Luigi Civalleri, gli Adelphi, Adelphi, 2013.