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“Mani calde” di Giovanna Zucca

Da Vivianap @vpicchiarelli

securedownload2Davide ha nove anni e non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l’abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, nel sonno in cui è costretto, Davide sente e “vede” le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel “dottore antipatico” che tenterà l’impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, bravissimo nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l’altro è pieno di vita ma immobile su un letto. Una storia semplice, dall’emozionante lieto fine, è al centro di questo romanzo a più voci che dà spazio ai sentimenti e ai tanti diversi personaggi che si ritroveranno uniti di fronte alla sofferenza. Il dramma dei pazienti e del loro amore per la vita in un libro forte, tenero, poetico.

Una perla, ecco cosa mi sono ritrovata tra le mani! A cominciare dalla copertina naïf in cui si “descrive” il profondo e “mistico legame” che andrà a crearsi tra il medico indurito dalla vita e da un carattere impossibile e il bimbo in coma profondo.

Un mix equilibrato tra ironia, commozione, rabbia, sollievo, dramma e speranza è questa opera prima di un’autrice che lavora come infermiera strumentista e aiuto-anestesista in una sala operatoria.

La Zucca riesce in maniera impeccabile ad alternare le voci di tutti protagonisti e i loro punti di vista adottando un linguaggio ad hoc per ognuno di loro, in particolar modo quando “fa parlare” il piccolo Davide, dimostrando una conoscenza approfondita del mondo dei bambini.

Sorprendente anche la descrizione psicologica e il modo di parlare di Patti, il personaggio femminile chiave della vicenda, e molto più che credibile anche la descrizione del cambiamento radicale che interessa il chirurgo, Pier Luigi, grazie proprio a Davide e a Patti.

Uno splendido romanzo d’esordio con una morale che ci trova totalmente consenzienti: chi guarisce il prossimo guarisce se stesso.


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