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Mani Pulite vent’anni dopo: “Bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla”

Creato il 06 luglio 2012 da Federbernardini53 @FedeBernardini

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Più di vent’anni ci separano, ormai, da “Mani Pulite”. Furono giorni di grande entusiasmo, di grande passione e, soprattutto, di grandi speranze.

Pareva che un vento moralizzatore dovesse spazzar via le nubi minacciose che si addensavano su una “Prima Repubblica” ormai consunta dal malcostume e dalla corruzione, dischiudendo nuovi e più sereni orizzonti.

Ma ad essere spazzati via furono soltanto i vecchi partiti e le vecchie e monolitiche ideologie che, per quasi un cinquantennio, avevano calcato le scene di una democrazia “bloccata” e incapace di rinnovamento.

L’intera classe politica fu sottoposta a una sorta di “Auto da fé” mediatico, che ce la rivelò impietosamente in tutto il suo squallore. Molte furono le vittime e lo zelo inquisitorio di quei giorni condusse alla rovina non solo i “colpevoli“, messi alla sbarra ed esposti al pubblico ludibrio con la bava alla bocca, ma anche protagonisti della scena politica che avevano peccato, al massimo, di leggerezza o ingenuità o potevano a loro volta essere considerati vittime di un “sistema” corrotto e corruttore, ai cui implacabili meccanismi era impossibile sottrarsi.

Ci fu chi, stritolato dall’ingranaggio inquisitorio, fu indotto a togliersi la vita e questa rappresenta una delle pagine più nere e vergognose della storia della nostra Repubblica.

Dalla dissoluzione dei vecchi partiti tradizionali e dalla “diaspora” che ne derivò, presero vita nuove formazioni politiche e nuovi protagonisti entrarono prepotentemente in scena, insieme a quanti, e furono molti, seppero abilmente riciclarsi, portandosi dietro, come “dote“, tutti quei vizi che Mani Pulite ci aveva illuso di aver debellato.

La morale è sempre la stessa, da sempre, nel nostro Paese; non siamo mai stati capaci di fare una vera rivoluzione, come i nostri cugini d’ “Oltralpe“, e ogni  volta che arriviamo al punto di cambiare veramente le cose ci si ripropone puntualmente la logica del “Bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla“.

Un modello gattopardesco sempreverde, una saga dei Viceré che continua all’infinito e rivela non tanto, o non solo, i difetti “costituzionali” della nostra classe dirigente ma quelli dell’intero popolo italiano.

Mani Pulite, insomma, non ha cambiato nulla, è stata soltanto un’ubriacatura dalla quale ci siamo risvegliati col mal di testa, trovandoci di fronte agli stessi  mali che, nel frattempo, si erano addirittura riacutizzati.

Non basta cambiare, o riciclare, una classe politica se contemporaneamente non si incide sulla mentalità e sui costumi dell’intero popolo.  C’è qualcosa che non funziona, non solo nella testa dei politici ma nella testa degli Italiani.

Stalin, una volta, affermò: “Cercare di imporre il comunismo ai Polacchi è come cercare di sellare una vacca”. Parafrasandolo, potremmo dire: “Cercare di imporre una democrazia compiuta agli Italiani è come cercare di sellare una vacca“.

Ed oggi, quando anche i politici riciclati e quelli spuntati come funghi velenosi sui liquami della Prima Repubblica, dopo aver sfacciatamente perseverato nel malcostume e nella corruzione, si sono fatti da parte, abdicando anche all’ultimo dei loro doveri senza peraltro rinunciare alla proterva difesa dei loro privilegi e delle loro prebende, possiamo solo guardare a Mani Pulite come a una delle tante occasioni perdute.

Al posto di quella democrazia compiuta  che in tanti avevamo ingenuamente auspicato, ci troviamo in una condizione di democrazia sospesa,  se non nella forma almeno nella sostanza, con un governo che non è espressione della volontà popolare, ma rappresenta gli interessi di quelle lobby finanziarie sovranazionali che stanno progressivamente privando gli stati europei della loro sovranità, per creare un nuovo ordine mondiale in cui alla politica tradizionale verrà riservato il ruolo di lacchè.     

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Federico Bernardini

Illustrazioni: Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, fonte  http://it.wikipedia.org/wiki/File:Berlusconi_1984.jpg

Iniziazione massonica (XVIII secolo), fonte http://it.wikipedia.org/wiki/File:Freimaurer_Initiation.jpg



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