Un cartello alla finestra, improvviso: “Ti voglio stuprare”. E’ tardo pomeriggio, la ragazza è sola nel centro estetico di via Gorini dove lavora, in piedi dietro il bancone. Terrore. Poi una telefonata alla titolare. Quindi la chiamata alle forze dell’ordine. L’uomo cerca di sfondare l’ingresso dopo aver mostrato il cartello. La porta è bloccata, il maniaco non riesce a entrare. Quando arriva la Volante della Questura è già scappato. La ragazza non è riuscita a descriverlo, nello stato di spavento in cui si trovava: ricorda solo un giubbotto verde scuro.
Nemmeno si può dedurre che sia lo stesso uomo che tormenta le ragazzine ai giardini di viale IV Novembre.
La polizia ha assicurato che passerà più spesso in via Gorini.
Il maniaco ha premeditato la propria azione, puntando sullo spavento della ragazza, nella speranza di paralizzarla dalla paura e sfondare la porta, di cui però non conosceva la consistenza. Un criminale che probabimente non è mai entrato in quel centro estetico e non aveva idea della resistenza che avrebbe opposto la porta. Sapeva però che la ragazza a quell’ora sarebbe stata sola e che avrebbe avuto il tempo di fuggire. Ha ipotizzato il crimine nella sola immaginazione delirante, come un in un film del terrore.
Ancora un gesto di follia che voleva trasformare una ragazza in una vittima e che dimostra le condizioni di scarsa sicurezza che le donne sono costrette ad affrontare.
http://www.ilcittadino.it/p/notizie/cronaca_lodi/2013/02/23/ABBhicCC-lodi_torna_maniaco_minaccia.html
: correva l’anno 1948 e grazie alla Costituzione