LONDRA – Manichini taglia 48 svettano dalle vetrine dei grandi magazzini Debenhams, nella scintillante Oxford Street di Londra.
La crociata ai “manichini che rappresentano taglie reali” prosegue. A Settembre 2013 il ministro britannico per le pari opportunità, Jo Swinson, si era espresso in merito alle taglie dei manichini dei negozi di moda di Londra attraverso le pagine del Sunday Times. La taglia media delle donne inglesi, ha spiegato il ministro in quell’occasione: “È passata dalla taglia 44 alla 48 in 10 anni mentre i negozi mostrano esclusivamente la taglia 40. Questo fa parte di una cultura irrealistica, dovrebbero invece mostrare e festeggiare la varietà della nostra società”.
Detto fatto, i negozi iniziano ad adeguarsi. In realtà già da tempo la Debenhams si batte in tal senso e la catena di grandi magazzini è stata più volte elogiata da Jo Swinson per il merito di proporre un ampio range di manichini non solo taglia 40 e mostrare modelle amputate e atlete paraolimpiche per le sfilate e le campagne pubblicitarie.
“La donna britannica media è una 48, ma in vetrina è di tre taglie più piccola. Fino ad ora”, ha detto il direttore di Debenhams, Ed Watson, che lavora a questo progetto da tre anni. “Ci auguriamo di contribuire a almeno in parte ad un miglior rapporto delle persone con il proprio corpo. E speriamo che altri seguiranno”.
Come scrive il Tempo, la polemica sui manichini troppo magri in vetrina non è nuova:
“Già qualche anno fa si erano accesi contrasti contro i manichini del marchio Gap, eccessivamente magri, praticamente scheletrici, oltretutto controproducenti anche al fine delle vendite in negozio. Una soluzione c’è e arriva dalla Svezia, dove vanno spopolano i manichini XXL. La novità pro-curvy la offre la catena Åhléns, tra le prime a proporre nelle proprie vetrine modelli ispirati alla donna in salute”.
Fonti: Vogue, il Tempo,