Manifesto degli Omofobi

Se omofobia è credere nella famiglia tradizionale come perno della società, allora sì: siamo omofobi.

Se omofobia è chiedere che il matrimonio tra un uomo e una donna venga tutelato come da Costituzione, allora sì: siamo omofobi.

Se omofobia è avere anche solo un dubbo sulla possibilità di aprire ai matrimoni gay, allora sì:siamo omofobi.

Se omofobia è dire no alle adozioni per le coppie gay, allora sì: siamo omofobi.

Se omofobia è esternare che «Sono per la famiglia tradizionale, non realizzerò mai uno spot con i gay», allora sì: siamo omofobi.

Se omofobia è tutto quello che non rientra nel progressismo che sta diventando conformismo, allora sì: siamo omofobi.

Anche se ci piacerebbe chiamarla LIBERTA’ D’ESPRESSIONE.

L’ultimo caso di strumentalizzazione di una legittima opinione - quella di Guido Barilla -  per sostenere la causa gay ci ha fatto riflettere. Quella che ne è nata – insieme alla follia del boicottaggio – è una polemica sterile, inutile e anche infantile. Non è  possibile che ogni singola parola non in linea con l’ideale gay debba essere necessariamente “omofobia”. Si può liberamente dissentire? E’ ora che i gay smettano di dipingersi come ”indifesi agnellini circondati da un branco di lupi sporchi e cattivi” – come dice sul Fatto Quotidiano Domenico Neso -. E’ ora di smetterla con le accuse e le continue richieste di scuse verso chi la pensa diversamente.

Chi non si sente omofobo, ma vuole difendere la propria libertà di dire quello che pensa, senza dover essere continuamente attaccato e bollato come nemico dei gay, medievale, becero, fascista, allora firmi (nei commenti) questo manifesto e condivida l’articolo. Che non è contro l’omosessualità, ma a favore della libertà di parola.

Giuseppe De Lorenzo