Magazine Arte

Mantegna e i duchi in salotto

Creato il 12 agosto 2015 da Artesplorando @artesplorando

Mantegna e i duchi in salotto

Andrea Mantegna, famiglia e corte di Ludovico II Gonzaga

Continua il viaggio nell'opera e nella vita di Andrea Mantegna e oggi ci conduce in una città stretta fra quattro laghi generati da un grande fiume: Mantova. Incredibile New York del Quattrocento, dove l'artista giunge nel 1460, molto probabilmente grazie al suo amico abate Correr, legato a Vittorino da Feltre e alla sua cerchia umanistica che a Mantova aveva creato una scuola, la Ca' Zoiosa. Gregorio Correr era membro della nobile famiglia veneziana che oggi dà il nome al noto museo e all'epoca della Ca' Zoiosa fu compagno di banco del futuro marchese Ludovico II Gonzaga.
Ma chi era Ludovico II? Capitano del popolo, politico abile, umanista amante della lettura. Tra i suoi libri, all'epoca del suo governo, avremo potuto trovare una fantastica edizione di Omero con testo a fronte greco e latino e decorazioni d'ispirazione classica, oggi conservata alla Biblioteca Vaticana.
Segui la bacheca Andrea Mantegna di Artesplorando su Pinterest.
L'ambiente mantovano della seconda metà del Quattrocento è rigorosamente ghibellino perchè per diventare marchesi o duchi, ci vuole l'imperatore. Quindi nello stile era molto vicina a Firenze e al Rinascimento, ma nella politica era molto vicina al mondo alemanno. A tal punto che Ludovico II sposa nientemeno che Barbara di Brandeburgo per essere ancora più corretto e filo-tedesco.E qui veniamo al nostro Mantegna. Il pittore a Mantova verrà chiamato per celebrare la coppia, generando così la straordinaria Camera Picta, vera rivoluzione della concezione pittorica di quegli anni, conosciuta ai più come Camera degli sposi.

Mantegna e i duchi in salotto

Andrea Mantegna, particolari dalla Camera degli sposi

Tutta la famiglia è presente in questo straordinario ritratto di gruppo: il marchese, il figlio secondogenito, i bimbi più giovani, sullo sfondo di un paesaggio che sembra reale ma che è in realtà la commistione di tutte le manie antiquariali dell'epoca. Il marchese e la marchesa sono raffigurati in una situazione molto da "salotto": lei Barbara di Brandeburgo con accanto le figlie, Barbarina e Paoletta con la mela e la nana di corte. Più reali degli esseri umani però sono i cani e i cavalli. E più reali dei cani ovviamente i putti, delicati come farfalle.

Mantegna e i duchi in salotto

Andrea Mantegna, oculo del soffitto

Ma fra tante invenzioni del Mantegna, legate al gusto del tempo, ce n'è una in particolare che è molto significativa perchè legata a Leon Battista Alberti. Tutta la scena che vi ho descritto avviene in una stanza dalla quale si guarda fuori, perchè qui il gioco è tutto prospettico e lo è in tal modo che il soffitto guarda verso l'alto dei cieli, in una specie di pozzo rovesciato dal quale le creature celesti mescolate, le dame, i putti, guardano in giù verso di noi. Una follia prospettica geniale e rivoluzionaria che cambierà per sempre l'arte.Continua ... #AndreaMantegna
Fonti: Guardar lontano, veder vicino, Philippe Daverio, Rizzoli, Milano, 2014


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog