Magazine Diario personale
Scenario 0: L'incubo. In altri tempi, come ho già detto queste crisi, anche di minore portata, venivano risolte con una guerra. Si rompeva tutto, azzerando ogni cosa e si ripartiva con una sana ricostruzione. Iperinflazione alla russa o argentina, popolazioni alla fame. Dittature sanguinose, ma democraticamente elette da cittadini che chiamano l'uomo forte. Lo darei per molto improbabile, 1/2% (anche se non impossibile eh, attenzione!).
Scenario 1: La tempesta perfetta. Elezioni in Grecia al disastro e sua uscita dall'Euro; tensione ed irrigidimento delle posizioni in Europa, domino con caduta a catena di Portogallo e Spagna. Poi tocca a noi. L'euro finisce. La Neolira svaluta subito del 50%. Caduta di diversi punti del PIL italiano. Nei primi giorni fuga totale dei capitali in luoghi sicuri. 60% di italiani alla fame, quella vera, non quella sbandierata per non pagare 200 euro di IMU, taglio globale della socialità. Fallimenti a catena delle attività legate al territorio e alla consumo interno. Aumento esponenziale dei clienti delle mense della Caritas. Mica cacca per tutti, eh. Rafforzamento (momentaneo ) delle aziende esportatrici (per questo molti industriali incapaci auspicano l'uscita dalla moneta unica). Soluzione del debito dello stato, che si ridurrebbe alla metà in termini reali, alle spalle dei risparmiatori. Salvezza anche per le casse delle banche che ripianerebbero in parte gli errori commessi fino ad ora. Grandi patrimoni salvi in luoghi sicuri in valute protette. Buoni affari anche per la speculazione finanziaria. Per una ripartenza necessari almeno una decina di anni o più, con molte vittime alle spalle, la parte debole della popolazione (oltre il 50%), pensionati, redditi fissi, senza lavoro. Dopo il bagno di sangue iniziale, migliore prospettiva per i giovani svegli. Darei a questo scenario tra il 10% e il 20%.
Scenario 2: Il disastro. La melina continua. L'euro riesce a tenere ma a prezzo sempre maggiore. Tra le spinte centrifughe europee non c'è accordo che consenta decisioni comuni e si continua a traccheggiare in maniera da provocare continui alti e bassi. Continua il momento depressivo. La crisi striscia ancora per qualche anno senza lasciare intravedere spiragli di uscita. Qualche paese cede a tentazioni autoritarie, in altri si cade in mano al populismo più distruttivo. Aumento della disoccupazione costante e diminuzione delle attività. Tutto continua come adesso nell'acrimonia delle accuse incrociate. Incremento generalizzato della povertà. la recessione continua a strisciare. Si salvano i risparmiatori e chi mantiene il lavoro. Male per giovani, commercio e PMI (il 90 % delle imprese italiane). Partiti autosuicidati e occupazione dello spazio politico da novità tragicamente negative. Questo è il teatro più probabile. Lo darei a oltre il 50%. Uscita solo quando eventi nuovi ed esterni fungeranno da traino forte per il paese intero.
Scenario 3: La speranza. Gli elettori greci ragionano. L'area euro riesce a mediare sugli spigoli più forti. Si soffre ancora un annetto, prima di una lentissima ripresa. Una parte del paese continua a stare male, area povertà e disoccupati. Gli imprenditori capaci si riorganizzano e colgono le occasioni, crescendo. Male per quelli che hanno sempre campato di sussidi e alla giornata. Pulizia nei partiti. Qualcuno trova la capacità di resistere. Non tutti quelli che pretendono di sostituire i vecchi alla greppia sono farabutti o infami, anche qui si riesce a traccheggiare. Dopo qualche anno potrebbe andare meglio, trovandosi anche con i conti in ordine ed aziende sane. Qui siamo al 20%, 25% massimo di probabilità.
Scenario 4: Il sogno. Accordi europei sani e concreti che mostrano ai mercati sicurezza e protezione della moneta senza margini di dubbio. (Eurobond e ecc.) Calo della pressione dei mercati sulla moneta. Allentamento, leggero, della rigidità sui bilanci nell'Unione, conseguente leggera diminuzione del valore dell'euro con fiato all'export, anche se pagato con un limitato aumento inflattivo, non oltre il 10%. In Italia i partiti lasciano davvero mano libera al governo che procede con rapidità su Lavoro, Taglio alle spese statali, Costituzione di società per i beni pubblici da alienare a diminuzione del debito pubblico, Gesti simbolici da parte della politica con riduzione dimostrative di costi, emolumenti, privilegi. Inizia un circolo virtuoso innescato anche dal volano ricostruttivo delle aree del terremoto. Ripresa graduale dell'occupazione e ritorno al segno positivo in un anno, accompagnato da una ripresa internazionale che aiuta la crescita. Bene per molti, disastro per la speculazione che aveva puntato sul sul disastro. Purtroppo non più del 5% per questa auspicata possibilità.
Comunque non turbatevi troppo, qualunque cosa succeda qualcuno alla sera prima di andare a dormire, riderà contento e poi nella realtà le cose sono molto più complicate di come ve le ho raccontate e purtroppo vanno da sole nelle direzioni e nei gorghi che forma la corrente, al di là della volontà dei singoli. Certo remare nella direzione giusta aiuta, ma forse non basta..
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