Magazine Diario personale
Manuale di sopravvivenza per abitanti scontenti di piccoli paesi
Creato il 01 marzo 2011 da MartatraversoAh, la foto non è mia, l'ho presa da una fu presenza sulla pagina di Wikipedia dedicata al mio ridente villaggio (e anche la definizione non è mia, ma del mio collega Rino).
I miei pensieri a riguardo sono stati due: (1) curioso scoprire che dopo più di un anno che lavoro lì ci sia ancora gente che non conosce questo orrido aspetto della mia esistenza (2) ancora una volta la frase 'ma davvero abiti a Isola del Cantone?' è accompagnata da una risata a metà tra il malefico e il 'dai, ora puoi dirmi che stavi scherzando'.
Credo che il tipico abitante di un paese sotto i mille abitanti possa far parte di una di queste tre categorie: 1- L'Assimilato. Le persone assimilate sono quelle che in paese ci sono nate, hanno vissuto esclusivamente lì fino alla terza media, hanno digerito la parentesi di scuola superiore (ed eventuale università) a Genova per poi trovare lavoro in uno dei tanti paesi nel raggio di 15 km, hanno sposato un altro/a Paesano/a e concepito figli Paesani che ogni domenica portano alla Messa Paesana.
2- Il Distaccato. Le persone distaccate sono quelle nate in città, che per un qualche motivo riprendono il motto di Jack Palance e scoprono di provare un'insana attrazione per la vita, l'amore e le vacche. Così affittano il loro Appartamento Cittadino per provare l'ebbrezza di una vita più vicina al verde, magari in un paese dove non ci sono supermercati, il cinema è aperto solo una volta la settimana e il massimo del divertimento è giocare a carte in un bar. Un paese in cui, a onor del vero, trascorrono solo la fascia oraria compresa tra le 8 di sera e le 7 di mattina (venerdì e sabati sera esclusi).
3- L'Indifferente. Il figlio Paesano di cui sopra che trova un fidanzato/a Non Paesano e decide di trascorrere la sua vita matrimoniale (o il suo concubinato, ma con rigorosa cura della Matriarca affinché in paese non si sparga troppo la voce) in un luogo più consono alle comodità e più vicino al luogo di lavoro, che è sempre a una distanza superiore ai 30 km dal paese. Viene a trovare i genitori una o due volte al mese, e Natale e Pasqua si alternano in un andirivieni Paese-Città. Con buona pace di tutti.
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