Qual è lo spirito di questo ritorno alla musica da protagonista?
«Non ho mai smesso di fare musica, ho solo aspettato il brano giusto per me. Propinare al pubblico qualcosa nella quale non credi fino in fondo non penso porti a risultati positivi. Quindi meglio aspettare, ma fare belle cose».
Cosa ci racconti adesso con “Io sto qui”?
«Che sarà molto difficile che io mi possa arrendere di fronte alla mediocrità artistica e quindi ci sono e ci sarò fino a quando Dio vorrà».
Durante una trasmissione televisiva hai raccontato che questo brano ti è stato inviato tramite e-mail: com’è andata?
«Emanuele Castrucci, un ragazzo bravissimo, mi ha inviato una mail con questo pezzo, l’ho ascoltato e me ne sono innamorata fino a decidere di produrlo».
Quali sono le difficoltà di un interprete che decide di auto-promuoversi e prodursi?
«La difficoltà maggiore è quella di doversi scontrare con alcune grandi radio, che fanno pappa e ciccia con le multinazionali, tutto il resto non passa, quindi la gente ascolta solo alcune cose e la nostra cultura musicale resta ad un palmo dal nostro naso».
A proposito di cultura musicale: è impossibile pensare a Manuela Villa senza ricordare il grande Claudio Villa: qual è l’insegnamento che Manuela porta di suo padre?
«Il grande rispetto verso il pubblico».
Dove potremo vedere Manuela Villa?
«Sarò in girò per l’Italia con “Io sto qui tour 2012”, e in teatro con una commedia dal titolo Il Gallo con Enrico Guarneri».
Qual è il sogno nel cassetto di Manuela Villa?
«Rompere il muro del preconcetto che da anni mi hanno messo sulle spalle, facendolo portare solo a me».
Quali invece ii progetti per il prossimo futuro?
«Tutto quello che da spazio all’espressione artistica e alle grandi emozioni per poterle condividere con il pubblico e con gli addetti ai lavori e basta, poi musica, teatro, insomma vita».