no, beh. stavolta è stata dura più che mai.
orbene. siamo stati in de gargan’s chindom per il consueto parent tur nonchè reunion famigliare. ed ecco un velosce velosce riassunto di ciò che la sottoscritta ha, aimè, ingurgitato:
sabato sera-cena da zia maria: antipasti misti a buffè: peperoni sfilettati spadellati, lumachine di mare agliose (paradisiache), tentacoli di polpo in umido, insalata di mare, melanzane alla piastra. rhianeiiit di seppie, ovvero una valanga di ripieno con un po’ di seppia attorno, il tutto condito con una vagonata di patate. meraviglioso. insalata. parmigiana di melanzane. e qui già stavo malissimo, ingolfata in maniera imbarazzante. gli altri hanno poi gradito mozzarelline di bufala, fragole e frutta varia. io poi mi sono disgorgata con un po’ di strepitoso limoncello-si è scoperto poi che si trattava di agrumoncello. quindi ho favorito un cioccolatino.
domenica pranzo-sempre da zia maria: antipasti misti a buffè: sempre l’immancabile peperone, misto di salumi, e altro di cui non mi ricordo (devo aver rimosso lo scioc di tanta roba insieme). bis di primi con orecchiette e ravioli ripieni alla ricotta con pasta verde, tutto con sughetto di pomodoro sensazionale e pecorino. è imbarazzante, ma devo ancora continuare con: grigliata mista di costicine d’agnello e salsiccia. insalata. frutta secca. torta di compleanno della nonna (che ha compiuto gli anni la passata settimana) a base di strato di sfoglia, pan di spagna, crema e panna. pesche dolci fatti da una qualche zia sconosciuta, a base di guduria pura e crema sciantillì (sapete, per festeggiare le palme). mele, arance, fragole, melone. l’immancabile agrumoncello.
dopo 3 ore (avevamo fatto le 5)-cena da niu entri, ovvero amico del papà di zdoro: buffè a base di: ricotta di bufala, treccione di bufala. e con “treccione di bufala” intendo che probabilmente hanno preso una bufala e l’hanno intrecciata, data la mole di sto coso (40cm x 20cm x 7cm). olive della campagna, bruschette, cipollotti, cipolline, salsiccia (sguardo disperato al suo arrivo, ricordatevi che l’avevamo mangiata poche ore prima), frutta, insalata. a’pruprèith (una ciambellona che sa di cannella).
pranzo del lunedì-leggero perchè bisognava partire: antipasto a buffè: cipolline al forno, olive, peperoncini ripieni di tonno, puzzone. i’ndurch (dei bucatini senza buco) con sugo di vongole e scarpetta di rito, fettina di carne con capperi e cipolla (“mmm…buono, complimenti“…”ma allora ti piacciono i capperi! vedi? vedi?” con conseguente sguardo mio da “zdorostazittochedevofinireinfrettapoimelapaghisemidannoilbis”), dolci e frutta.
un appunto: al mio rifiuto sul mangiare le farrate (una specie di panzerotto salato ripienissimo di ricotta e farro) di mattina a colazione, sono stata marchiata come “schizzinosa”.
non vi dico la roba che ci hanno dato da portare a casa.