Ma proprio per questo, unito alla consapevolezza che -come minimo- avrei fatto il percorso medio, abbiamo -ieri sera- riportato l'auto nella piazza. Sapendo di metterci un bel po' pensavo che l'attesa non sarebbe stata eterna, in compagnia, oltretutto, di Carla che con spirito di iniziativa aveva deciso di venirmi a vedere arrivare.
Venerdi sera, al ristorante ci siamo tuffati nelle cultura ladina con cena tipica, abbondante e con il buffet di carni (e dolci). Ieri ci siamo goduti un bel sentiero che ci ha portato alla Capanna Alpina, ai piedi del Valparola, nel parco Fanes-Senes-Braies, che poi e' solo un antipasto alle decine di sentieri che da li' portano "in quota". Ed anche ieri sera i dolci erano a buffet. Oltre al resto, veramente sublime.
Cosi' stamattina alle 4.30 ero a fare una frugalissima colazione, secondo i dettami di Marino, l'alimentarista pazzo. Alle 5.42 in seconda griglia (grazie al pettorale gold), anche piuttosto vicino al cancello della primissima ed ambitissima griglia,
e difatti passo sotto lo striscione dei 25 anni della Maratona a soli 2 minuti dallo start.
Il Campolongo e' uguale a come lo ricordavo, tignoso ma fattibile, a meta' circa mi saluta Bacco, uno dei pochissimi iscritti che quest'anno conosco. Scollino bene, la gamba non e' affaticata e affronto allegro la discesa che porta ad Arabba. Da qui si gira a destra e si comincia il Pordoi. Anche questo me lo ricordavo uguale, lungo ma fattibile. Poco prima di scollinare ecco l'alimentarista pazzo, che partito con l'ottomilaottocento e qualche cosa (in ultima griglia) dopo aver giurato che l'avrebbe fatta in tutto relax e' li che sale ai 20/km all'ora. Io, ovviamente vado alla meta', ed anche meno.
La discesa e' (come l'anno scorso) piuttosto fresca, ma quest'anno mi sono fatto furbo, la ceratina super teconologica che tolgo quando faccio le salite e metto in discesa: mi costa qualche minuto ma mi salvo la salute. Il Sella e' duro di suo, ma quest'anno, che ho 7 chili in meno, sembra un po' meno duro. Cosi il Gardena, quasi una passeggiata, tant'e' che nel falsopiano che precede i due chilometri finali, mi concedo un po' di appendici. Quando sono a Corvara nessun tentennamento, a sinistra per il medio (o il lungo). Il secondo Campolongo sembra pure piu' facile, e una volta in cima mi compiaccio di me stesso scatto una foto e proseguo per la discesa.
Anche quest'anno ho dovuto aspettare fino alle 16.15 per tornare in auto all'hotel, pero'....