Un bar della legalità.
Ad aprirlo a Bari è stato Marcello Signorile, nato nel capoluogo pugliese circa 35 anni fa, medico, presidente della cooperativa sociale di tipo A “Caps” e vicepresidente, amministratore della cooperativa sociale di tipo B “Artes”.
“Ho avuto l’idea dell’Artes Café circa un anno e mezzo fa – spiega Signorile – partendo dalla bottega dei saperi e dei sapori di Libera. A poco a poco ho pensato di coinvolgere altre associazioni impegnate ad affermare il rispetto della legalità e dei diritti civili, quali: UNICEF, Emergency, Made in carcere per offrire un menù fatto con i loro prodotti. Tutta la nostra ristorazione è basata sul concetto di apericena Abbiamo quattordici tipi di aperitivo: aperilibera, aperibio, aperitipico. E questo per coinvolgere i ragazzi. Per gli adulti, l’idea di un lounge bar. Abbiamo portato nel locale un pezzo del progetto del Comune di Bari – “Io non dipendo”, che ha formato il personale del bar, il quale dovrà sensibilizzare i clienti sull’uso del bere sano e consapevole. Non solo. Dovrà fornire gratis degli alcol-test monouso a chi chiederà alcolici”.
Nel locale, esteso per 85 metri quadrati, che si trova in Piazza Mercantile a Bari, le volte e il pavimento sono in pietra.“E’ stato progettato – aggiunge il medico - in modo che fosse semplice, povero e accogliente, da due ingegneri Di Candia – Patino e realizzato in materiale Osb da ebanisteria Olivo”. I colori predominanti sono, oltre a quello del legno dell’osb (giallino), il nero e il rosso. Nel bar anche un palchetto per eventi culturali e spettacoli.
Ma quanti soldi ci sono voluti per aprire il bar? “Il costo – afferma – è stato veramente irrisorio. In questo progetto sono intervenuti la Regione Puglia, il Dipartimento Dipendenze Patologiche (ASL di Bari), il Comune di Bari e la Fondazione con il Sud coinvolte nel progetto Finis Terrae. Ognuno ci ha messo del suo, in termini economici e di know how”.
Nel locale si vendono prodotti di Libera, che provengono da terre confiscate alla mafia, alla camorra e alla ‘ndranhgheta.
“Tra questi – aggiunge – soprattutto i vini. Abbiamo inaugurato il locale il 3 giugno scorso e già stiamo avendo parecchie richieste del Centopassi Rosso”.
Nell’Arts cafè lavorano sei persone. “Tra queste – precisa Signorile – ce ne sono alcune svantaggiate. Non escludo l’assunzione di nuovo personale, se continueremo ad avere tanti clienti, come in questi giorni e se si continuerà a capire l’importanza di un caffè-bottega, nato quasi per presidiare e valorizzare il centro storico di questa città. Senza rete non si va da nessuna parte. E noi siamo qui con le istituzioni per rispondere ad un’alta domanda di legalità”.
Più che tosti Marcello e la sua squadra si sentono determinati. “Il bar – confessa- mi ha assorbito molto negli ultimi tempi. E’ stato complicato veicolare la nostra mission, che in futuro vorremmo esportare in altre città”.
Il nome del locale è Artes Café – Festina Lente. Il logo: una tartaruga con la vela sopra.
“Festina lente: affrettati lentamente – chiarisce – abbiamo pensato ad un animale lento, che ha una vela sul suo guscio e che per questo può raggiungere velocemente il suo traguardo. La tartaruga ci rappresenta. Anche noi vorremmo aiutare persone svantaggiate ad avere più opportunità e a diffondere una cultura della legalità, senza perdere più tempo”.
Ci riuscirete? “Guardi – replica – molti tra i nostri clienti, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, sembrano rispondere bene, affascinati da un locale originale, ma soprattutto dall’offerta variegata dei nostri vini, tutti provenienti da terre, finalmente libere”.
Cinzia Ficco