FUORIdiBICI ha avuto il piacere di rivolgere alcune domande a Marco Benfatto, venticinquenne al primo anno tra le fila del Team Astana Continental. In questa chiacchierata abbiamo scoperto un ragazzo simpatico, ambizioso e con le idee chiare sul proprio futuro. Buona lettura!
Ciao Marco, presentati brevemente ai nostri lettori.
«Ciao, mi chiamo Marco Benfatto, sono nato il giorno della Befana, il 06.01.1988. Risiedo a Borgoricco (Pd), in Veneto. Mi reputo un velocista, mi piace la velocità e l’adrenalina delle volate. I miei corridori preferiti sono Cipollini, Vinokourov e Boonen. Da dilettante ho militato 5 anni alla Zalf Désirée Fior».
In questo 2013 hai già disputato alcune corse importanti a livello internazionale con il Team Astana Continental, come è iniziata la tua stagione?
«È iniziata bene, visto che ho collezionato diversi podi, e sono sempre presente nei primi 10…. Manca la vittoria, però a volte ci vuole anche fortuna, quella che mi è un po’ mancata in questo inizio di stagione. Però la ruota gira ed arriverà il mio turno».
Dove stai gareggiando in questi giorni?
«Sono in Francia al Tour du Loir et Cher».
Hai già programmato i tuoi prossimi impegni?
«Correrò il Tour de Bretagne sempre in Francia, poi farò due settimane di recupero nelle quali si programmeranno i prossimi appuntamenti».
Tu hai svolto il ritiro invernale con la prima squadra, il Pro Team Astana. Come sei stato accolto, com’era l’ambiente e cosa ti ha colpito?
«Sì grazie a Dmitriy Sedoun, il Team Manager dell’Astana Continental, ho avuto la possibilità di fare due ritiri con la prima squadra: quello di dicembre in Sardegna e quello a gennaio in Spagna. L’ ambiente era ottimo per professionalità e disponibilità, c’era tutto quello che può servire ad un atleta per esprimere al massimo le proprie potenzialità, dalle bici performanti all’ esperienza di ex professionisti che ora sono direttori sportivi, per non parlare di osteopati, cuochi, massaggiatori, meccanici ecc. Tutto a disposizione. Poi ad allenarsi con campioni del calibro di Nibali, Fuglsang e molti altri c’è solo da imparare….».
Come va con la lingua? Sei l’unico italiano in squadra, per comunicare con i tuoi compagni di team e con lo staff in che lingua parlate?
«Un po’ alla volta sto imparando a comunicare in lingua russa (Marco ha salutato in russo quando abbiamo iniziato l’intervista! n.d.r.), le basi le ho imparate e spero per fine anno di impararla nel migliore dei modi. Sicuramente è un qualcosa che arricchisce il mio bagaglio culturale, il che non fa mai male…. Poi i ragazzi sono molto disponibili ed avendo il ritiro e il magazzino della squadra a Verona qualche parola in italiano la sanno pure loro».
Con la Zalf Désirée Fior hai disputato tante corse in Italia nella categoria dilettanti (U23 ed Élite) ottenendo anche molte vittorie, quale ricordi con più piacere?
«Da dilettante nei vari anni ho totalizzato 26 vittorie. Ogni vittoria è sempre un piacere, ma quella che sicuramente mi ha reso più felice è stata la Popolarissima a Treviso lo scorso anno, la “Milano-Sanremo dei dilettanti”. Ci tenevo molto a vincerla e sono riuscito a portarla a casa! Anche la tappa di Alba Adriatica al GiroBio 2012 è stata una grande gioia».
Qual è la tua corsa preferita in assoluto, quella che ti piacerebbe un giorno disputare o vincere?
«Sono due: Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix».
Marco, quali sono le tue aspettative per questa stagione?
«Ripagare con delle vittorie la fiducia che il Team Astana mi sta dando, con l’ambizione di passare in prima squadra».
Quindi ritieni il passaggio nel Pro Team Astana una possibilità concreta?
«La squadra Continental è nata come vivaio del Pro Team, sicuramente il fine è quello di dare la possibilità ai corridori più forti di svolgere un’ attività ai vertici. Sta poi al corridore meritarsi il passaggio, io sto dando il massimo per raggiungere questo obbiettivo».
Auguriamo a Marco di realizzare presto i suoi desideri e lo ringraziamo per la disponibilità.