- Aronowsky
- giovane talento
- Lars von Trier
- stefano franchetto
Marco Crosera, Treviso, classe 1986.
Laurea con 110 e lode all’Accademia di Belle Arti di Venezia e si vede. Marco sperimenta molte possibilità dell’arte, video, pittura.. con uno stile molto particolare, quasi tetro, ma mai banale.
Questo è il suo sito internet: www.marcocrosera.tk
Ma vediamo di conoscerlo dalle sue parole:
Come vedi il veneto, con precisione il trevigiano per il mondo artistico?
Il Veneto, come un po’ tutta Italia, vive di inerzia del ruolo da regina che ha ricoperto in passato. Ora però il mercato è cambiato con l’entrata in scena di frontiere diverse dettate da nuovi materiali ed approcci, ma le galleria non sembrano rendersene conto (o volerlo fare). La forbice quindi tra la quantità di paesaggi ad olio che si riescono a trovare, rispetto per esempio ad installazioni interattive o alle videoproiezioni è purtroppo ancora ampia. In quest’ottica Treviso rappresenta tutt’altro che un’eccezione.
Pensi riuscirai a vivere d’arte? Oppure hai altri obiettivi?
Più che altro vorrei vivere d’arte, ma oltre all’incognita del “ma succederà?”, c’è anche quella del “e se sì, quando?” e del “e nel frattempo quindi?”. Essendo davvero fosca come questione mi sforzo di non pormi troppo il problema, e di arrotondare in veste di free lance con i suoi fratellini minori (web design, programmazione, grafica pubblicitaria, modellazione 3D, compositing video..).
Chi ispira maggiormente i tuoi lavori?
Molti mi chiedono se io guardi ai grandi del surrealismo come prima ispirazione, ma non è propriamente corretto. Non che non li consideri, beninteso, anzi li ho sempre studiati con morboso piacere. Quello che maggiormente ricerco però è una sintesi di senzazioni a livello ambientale; ricreare cioè un mood, dettato da determinati elementi catalizzatori, che permetta un’immersione verso ricordi ed odori.
Preferisco quindi dirigermi verso i film di Aronowsky o di Lars von Trier, a cui in realtà sono stato avvicinato da una persona a me molto vicina in tempi relativamente recenti.
Hai qualche amico da presentarci?
Persone che stimo profondamento sia dal lato umano che per la loro competenza e bravura nei rispettivi ambiti sono l’illustratore Stefano Franchetto (una vostra vecchia conoscenza, avendo già scritto di lui in passato) e Matteo Pignatelli (www.matteopignatelli.it) nell’ambito della modellazione 3D e dello sviluppo di filmati flash.
Descrivici il tuo spazio di lavoro.. anche con qualche emozione racchiusa in qualcosa che solo tu puoi vedere.
In realtà c’è ben poco da dire su un angolo della casa più vicina a un magazzino che altro. È un accumulo di strumenti e ricordi (che strizzano spesso l’occhio ad una archeologia informatica anni ’80-’90). Sono solito infatti conservare i processori di tutti i miei precedenti computer (alcuni drasticamente deceduti, altri semplicememte sostituiti), quasi a riconoscimento dei loro sforzi.
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