Marcus miller al teatro del giglio di lucca

Creato il 14 novembre 2012 da Postpopuli @PostPopuli

di Pietro Brunelli

La città di Lucca nell’ambito della rassegna musicale del “Lucca winter festival” ha la fortuna e il piacere di poter annoverare quest’anno nel suo calendario un evento davvero eccezionale. Giovedì 15 novembre si esibirà presso il Teatro del Giglio il bassista newyorkese Marcus Miller, attualmente impegnato nel suo “Renaissance tour” che promuove appunto la sua ultima fatica discografica: “Renaissance” (2012).

Che dire di Marcus Miller? Forse è più facile tralasciare tonnellate di cose importanti che riuscire a fare anche e solo un minimo il punto. Quindi, proverò a tracciare – in attesa del suo concerto – un piccolo profilo-tributo per questo artista davvero strabiliante, modernissimo e classico allo stesso tempo, che è grande anche per aver portato nel jazz-funk-soul elettrico moderno quel gusto e quella storia che fecero grande il jazz americano, vuoi per l’ambiente che lo circondava sin da ragazzino (il cugino era Winton Kelly, pianista con Miles Davis nei tardi 50 e il padre anch’egli pianista), vuoi per il talento fuori dal comune e per le esperienze accumulate nel tempo. Se parliamo di Marcus Miller parliamo certamente di un bassista, ma anche di un tastierista, di un clarinettista, di un sassofonista, di un compositore, arrangiatore e produttore. Una lista di competenze portate all’eccellenza davvero ineguagliabile. Inutile poi menzionare i riconoscimenti ricevuti, compreso quello come “Musicista emerito” conferitogli dalla National Academy of recording arts and sciences, senza contare poi i Grammy e i suoi lavori, come compositore e produttore di colonne sonore per il cinema.

Il bassista newyorkese Marcus Miller (marcusmiller.com)

Formatosi dapprima come session man fra New York e Los Angeles, ha accumulato una grande esperienza di generi e stili, pur mantenendo salda la sua formazione funk-soul (che lui stesso tiene a non dimenticare) portando poi il suo bagaglio tecnico e le sue conoscenze anche in termini di tecnologie e sonorità elettroniche nel filone del jazz, contribuendo quindi a rinnovare sia il funk che il jazz stesso. Non a caso uno dei più grandi incontri musicali della sua vita, quello con Miles Davis, che lo porterà nel 1981 a registrare il suo primo album con “The king” (The man with the horn, 1981), segnerà una svolta anche per lo stesso Davis. In un’intervista rilasciata a Bret Primack nel 1998 che trovai nel 2002 presso la mediateca del Berklee College of Music di Boston, Marcus spiegava infatti i suoi primi approcci col grandissimo e non certo affabile o facile Miles Davis. Davis voleva proprio la sua modernità ed il suo suono, addirittura le sue composizioni (Tutu, 1986, solo per fare un esempio, è un album composto quasi per intero da Miller appositamente per Davis). E Una delle prime grandi lezioni ricevute dal “re” che Miller ricorda è quella di “suonare meno”, ridurre, scarnificare alle note più essenziali il tutto, soprattutto nell’accompagnamento dei soli. Sono proprio il minimalismo e la sintesi propri di quelle “note lunghe o ripetute” alternate al silenzio di Miles Davis, che ritroviamo nello stile di Miller. Nei primi anni Novanta ha poi affiancato una solida attività da solista a quella già consolidata.

Parlando strettamente in termini “bassistici” Marcus si colloca nel bel mezzo del filone di quei bassisti funk e “black” che, da Larry Graham e Stanley Clarke arrivano oggi anche a molti altri più giovani, che proprio a lui si sono ampiamente ispirati. Miller è riuscito anche a diffondere maggiormente lo studio del suo strumento principale, appassionando generazioni di studenti di basso attraverso eventi come seminari, tours e clinics, ma non solo. Col suo stile è riuscito in maniera unica a rendere melodica una tecnica prettamente percussiva come lo “slapping”, che utilizza per la maggiore e con la quale riesce ad eseguire fraseggi e melodie solitamente suonati con il cosiddetto “finger style”. Il suo rimanere fortemente percussivo e ritmico pur con un suono tondo e morbido, sia con accordi che con arpeggi, sono senz’altro l’elemento stilistico che rende le sue note davvero inconfondibili. Nel concludere con una lista parziale di collaborazioni di questo grande artista, ricordiamo l’appuntamento per l’unica data italiana del “Marcus Miller Reneissance Tour 2012”, il 15 novembre al Teatro del Giglio di Lucca, h. 21:00. Miles Davis, Luther Vandross, David Sanborn Bud Johnson, Saturday Night Liveband, Grover Washington Jr., Roberta Flack,Carly Simon, McCoy Tyner, Bryan Ferry e Billy Idol, The Sunday Night Band, Eric Clapton Joe Sample, Steve Gadd, Flavio Sala, Bob James, Chaka Khan e Wayne Shorter.


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