Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi e perché tutti i testimoni furono poi destinati alla detenzione in Libia. Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche rifugiati etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove li abbiamo incontrati. Nel documentario sono loro, infatti, a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono racconti di grande dolore e dignità, ricostruiti con precisione e consapevolezza. Sono quelle testimonianze dirette che ancora mancavano e che mettono in luce le violenze e le violazioni commesse dall’Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione. Una strategia politica che ha purtroppo goduto di un grande consenso nell’opinione pubblica italiana, ma per la quale l’Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani in seguito ad un processo storico il cui svolgimento fa da cornice alle storie narrate nel documentario.
“Abbiamo voluto realizzare questo film – commentano Andrea Segre e Stefano Liberti – per alzare l’attenzione contro le derive incivili e pericolose delle politiche di contrasto all’immigrazione irregolare. Siamo per questo molto contenti e onorati dell’invito a Venezia da parte del Consiglio d’Europa e della Biennale: rappresenta sia un riconoscimento prestigioso del ruolo sociale e artistico del nostro lavoro, sia un’occasione assai rilevante per riconoscere le responsabilità del nostro Paese rispetto a politiche inaccettabili come quella dei respingimenti, ancora mai ufficialmente ripudiata dal governo Italiano.”
Uscito pochi giorni dopo la sentenza, Mare Chiuso ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia e UNHCR, ha ottenuto immediata visibilità sulla stampa nazionale e internazionale ed è stato premiato, tra gli altri, al Festival di Cinema Africano, Asia e America Latina di Milano, al Bif&st di Bari, al Festival Libero Bizzarri e ha ottenuto il Globo d’Oro come miglior documentario. Grazie alla collaborazione tra Parthenos e ZaLab, è stato distribuito in decine di città italiane con oltre 300 proiezioni in pochi mesi. Il coinvolgimento della società civile è stato determinante: il 20 giugno l’Italia si è mobilitata aderendo a “Mai più respinti!” 100 proiezioni contemporanee di Mare Chiuso per dire no ai respingimenti e per chiedere una nuova politica di accoglienza. Lo stesso giorno Mare Chiuso è andato in onda sull’emittente SKY-Cielo.
per informazioni: comunicazione@zalab.org
l’entrata è libera con prenotazione: info.venice@coe.int
FONTI : http://marechiuso.blogspot.it/
http://www.zalab.org/newsite/documentari/mare-chiuso/