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Margherita Hack, Steward Brand, Silvio Bosetti. Unanime il loro sì al nucleare

Creato il 17 gennaio 2011 da Lorenzo_gigliotto

Margherita Hack, Steward Brand, Silvio Bosetti. Unanime il loro sì al nucleare

Il nucleare è l’unica forma di energia pulita”. “Senza nucleare non si va da nessuna parte”. E ancora, “il nucleare può essere la soluzione definitiva per garantire energia a tutti”. A pronunciare queste parole sono stati rispettivamente Margherita Hack (astrofisica e nuclearista convinta) in un’intervista a La Stampa (http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/dett.asp?id=4028-133276595), Silvio Bosetti (direttore generale di EnergyLab-a2a, fondazione che sostiene la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nel settore dell’energia e dell’ambiente) in un’intervista su Tempi (http://www.tempi.it/il-caso/0010965-speciale-nucleare-1-se-passa-il-referendum-si-blocca-tutto-anche-10-mila-nuovi-posti)  e Steward Brand (ambientalista futurologo) che ha ribadito il suo amore per il nucleare agli inviati di Ecoblog (http://www.ecoblog.it/post/11842/ecoblog-a-detroit-incontro-con-stewart-brand). Dichiarazioni che dimostrano ancora una volta come il nucleare sia una tecnologia estremamente avanzata e innovativa, apprezzata a più livelli da scienziati ed intellettuali ma, soprattutto, che sia l’energia del futuro. In questo senso, Hack e Bosetti in entrambe le interviste si sono mostrati preoccupati soprattutto su un punto: il Referendum che abrogherebbe la normativa sul ritorno al nucleare, se passasse, potrebbe essere deleterio. La scienziata spiega il suo sì al nucleare affermando che “è l’unica vera fonte di energia pulita. Non c’è carbone, non c’è petrolio, non c’è fonte alternativa che permetta di garantire così tanta energia a emissioni zero. Per di più oggi dire no al nucleare è una ipocrisia: attorno a noi, al di là delle Alpi, ci sono decine di centrali dalle quali siamo costretti ad acquistare energia”. Per Bosetti, il Referendum “rischia di compromettere tutto. Se i contenuti del referendum venissero approvati dai cittadini, il piano nucleare verrebbe completamente fermato. Sarebbe falcidiante, si bloccherebbe tutto”. E ancora afferma: “ Oggi occorre avviare una politica di investimenti per avere tra il 2020 e il 2050 energia elettrica economica, nel rispetto dell’ambiente e sicura dal punto di vista degli approvvigionamenti. Per questi tre motivi, oggi non possiamo rinunciare al nucleare. Noi dipendiamo attualmente dal gas che importiamo dall’estero e la dipendenza dai combustibili fossili ha un impatto ambientale molto forte, a causa delle emissioni di CO2. La fonte nucleare non solo è economica ma è anche un’opportunità per creare occupazione”. Steward Brand, invece, che è uno degli ecologisti più noti degli Stati Uniti (nonché uno dei più lungimiranti, tant’è vero che era compreso nel gruppo di futurologi che ha partecipato alla preparazione del film Minority Report) da sempre considera il nucleare la possibile risposta ai cambiamenti climatici causa effetto serra. Egli sostiene che “gli ambientalisti degli anni ’60 amavano gli alberi”, mentre quelli di oggi “amano gli alberi, ma anche il genoma”. Questo significa che “bisogna essere meno romantici e più scientifici, e pensare che la scienza è sempre in evoluzione. Guardare 15 anni in avanti, e pensare come sarà il nostro mondo allora”. Se il problema numero uno è il clima, non si può che pensare all’energia nucleare.



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