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Marginalia e i suoi commenti

Da Vi
Dopo Marginalia e le sue tag (presto un aggiornamento) non poteva mancare un post sui commenti, perché ogni tanto un po' di auto-riflessione (e auto-ironia) sul proprio posizionamento nel web bisogna farla. Premessa: Marginalia non è mai stato un blog con valanghe di commenti. Del resto le/gli esperti blogger mi dicono che è un po' così per tutti i blog tranne se si è un cosiddetto blog di punta (ma se essere un blog di punta significa questo, no grazie!) o se si passa il tempo a scriversi commenti da sole/i (caso più diffuso di quanto si pensi). Quindi in Marginalia commenti pochini e di questi la maggior parte - perlomeno fino a  quando abbiamo preso la saggia decisione di moderarli - di pessimo tenore (insulti e minacce). Con il tempo i commenti si sono fatti sempre più rari: sessisti e razzisti hanno capito che per noi era un indicibile piacere scaricare la loro immondizia nel cestino con un semplice clik e man mano si sono fatti sempre più rari. Le/gli altre/i (quelle e quelli con cui abbiamo qualcosa da condividere) hanno sempre meno tempo e quel poco preferiscono spenderlo per inviarci un mail, telefonarci via skype o incontrarci da qualche parte. I commenti di Marginalia sono dunque diventati come i panda: una specie in via d'estinzione. E allora stanotte - poiché abbiamo bisogno di una pausa prima di riprendere un lavoro aggrovigliato - a questi rari commenti dedichiamo un post, anzi un premio, uno per il più "cattivo" e uno per il più "inquietante". Il premio per il più "cattivo" va a Nora, che dopo aver letto il nostro La vendetta del burka ha avuto la pazienza di seguire i link a ritroso fino a un vecchio post sulle cerimonie di svelamento e ha commentato: "La Santanchè fa la sua crociata contro il velo? e noi facciamo la nostra contro il botox". Non sappiamo quanto efficace per contrastare il razzismo seminato da simili individue, ma l'idea di una crociata contro il botox ci ha fatto sorridere. Il premio per il commento più "inquietante" invece, lo vince colei che si firma "Una allergica al pseudo-femminismo hallal" e che in calce a un recente post sul volume Il velo nell'Islam, scrive: "Poi alla fine, non ha più niente di femminista questo blog, è soltanto diventato un blog pro-islam e filomusulmano, e pro-velo. Pro-immigrazionnista con solite ingiunzioni al multiculturalismo, ecc...". Colei che scrive, lamentandosi del fatto che questo blog "non ha più niente di femminista", contemporaneamente si auto-posiziona come femminista e definisce come deve essere un blog femminista, ovvero, beninteso "anti-islam, non filomusulmano e anti-immigrazionista". Sono sola a trovare questo commento terribilmente inquietante?

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