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Mariah Carey - Me. I Am Mariah... The Elusive Chanteuse: recensione album

Creato il 04 giugno 2014 da Mysterics
Mariah Carey - Me. I Am Mariah... The Elusive Chanteuse: recensione album
Mariah Carey è forse l’ultima vera diva rimasta nel panorama musicale odierno. Una cantante che in quasi venticinque anni di carriera ha praticamente vinto la qualunque, venduto vagonate di dischi e singoli (circa 200 milioni!?!) e cimentatasi in qualsiasi progetto possibile che vada dal cinema ai talent show, passando per gli immancabili profumi e le sue televendite imperdibili! Una voce da far invidia alla chiunque e tredici dischi pronti a dimostrarne il suo inoppugnabile talento.
"The Voice" s’è magnata tutti a colazione negli anni ’90 imperversando in tutte le classifiche mondiali e macinando record su record e dopo un periodo buio nei primi anni duemila culminato con Glitter e finita in una clinica psichiatrica (dopo aver dato di matto a Total Request Live America spogliandosi nuda), la cantante è ritornata a mietere successi anche in quest’ultimo decennio diventando la cantante con più numeri uno nella Billboard Hot 100. Ben 18!
Forte di questi numeri ma con una popolarità calante dovuta ad un’immagine da mignottone perennemente infoiata e con parte del suo pubblico deluso dalla partecipazione ad American Idol, la cantante dopo quattro anni d’attesa ha sfornato il suo nuovo album, atteso come il Messia. Quantomeno dai suoi fans. Il progetto è stato peggio di un parto travagliato con continui posticipi e una gestione dei singoli da far licenziare per direttissima tutto il suo staff e mandarlo a zappare la terra assieme a quelli che si occupano di Lady Gaga.
In questi ultimi due anni ha praticamente gettato nell’etere otto canzoni su quindici che compongono il suo ultimo lavoro "Me I Am Mariah... The Elusive Chanteuse"cercando disperatamente una hit che potesse trainare le vendite del disco e che ad eccezione fatta per Beautiful non ha trovato, andando a sputtanarsi di conseguenza tutto il progetto. A cominciare dal titolo. Cambiato in rotta dal precedente The Art of Letting Go, peggior nome non poteva trovare. Lungo e difficile da ricordare, pretenzioso e per niente ironico. E purtroppo i risultati non si sono fatti attendere e sono crollati impietosi tra capo e collo pesanti come macigni. Secondo i primi dati la divina dovrebbe esordire in terza posizione in America con solo 56 mila copie (suo peggior debutto di sempre) e nel resto del mondo non dovrebbe andare meglio (in Inghilterra ha esordito 14ima).D’altra parte senza promozione e un singolo di lancio, con più di metà delle canzoni conosciute e stra-ascoltate da anni cosa ci si poteva aspettare? Un esordio record come quello dei Coldplayda un milione di copie? Sta talmente scazzata che ormai la promozione se la fa da casa sua! Ed è un peccato perchè il disco meriterebbe altra sorte visto il livello musicale. Perchè tutto le si può dire eccetto che ha fatto n’album de merda. Rimasta fedele al suo passato non s’è venduta alle mode del momento e ha saputo confezionare un album di classe come solo lei sa fare, con duetti maestosi e venature che spaziano dal puro r&b al gospel. Musica per le orecchie ed i palati fini che meriterebbe ben altra sorte che prendere polvere sugli scaffali dei negozi di dischi (esistono ancora!?!).
Cry. Una ballad voce e pianoforte in modalità gospel che rimanda ai tempi d’oro della cantante. Ottima maniera per cominciare delicatamente l’ascolto, anche se io l’avrei messa in chiusura – 8
Faded. Ballad hip hop deliziosa e delicata con i suoi sussurri e sospiri che tanto amiamo – 7.5Dedicated feat Nas. Quanto ama fare i duetti con i rappa-gangsta lei nessun’altro. Stile Triumphant (che non si sa perchè non l’abbia messa nella versione deluxe). Buon riempitivo che ci mostra ancora una volta le sue doti vocali eccelse – 6.5
#Beautiful feat Miguel. Canzone ascoltata e riascoltata con un assolo di chitarra iniziale che adoro. Due voci magnifiche che s’intrecciano alla perfezione. Non c’è altro da aggiungere, tutto è stato già detto da un anno a questa parte – 8.5
Thirsty. Pezzo urban che meriterebbe d’uscire come singolo estivo. Il ritornello iniziale entra in testa e non ti lascia più. Ti fa scuotere le chiappine senza rendertene conto – 8Make It Look Good. Old style perfetto con tanto di fisarmonica che mescola stile funky e country. Vogliamo parlare della voce? E che vuoi dire – 8
You’re Mine (Eternal). Pezzo che ha fatto una brutta fine nelle classifiche mondiali ma che meritava miglior sorte, soprattutto il duetto con quel manzo di Trey Songz. Non è canzone da singolo ma meritava di più – 7You Don’t Know What To Do feat Wale. Intro da brivido per il presunto nuovo singolo o quanto meno si spera. Se solo mi facesse un video decente sarebbe la 19ima number one della sua lunghissima carriera e magari le farebbe vendere due copie in più. Stronza! Tutto così dovevi farlo l’album – 9Supernatural. Ninna nanna con tanto di duetto con i figli. Ma anche basta con sti bambini nelle canzoni, hanno rotto! Detto questo, buon riempitivo ma niente più – 6.5
Meteorite. Altra canzone danzereccia con vocoder a manetta. Studio 54 a me – 7
Camouflage. Un pò troppo lenta senza mai decollare. Cori e coretti soavi alla gospel maniera e testo interessante la salvano sul foto finish – 6.5Money ($*/…) feat Fabolous. Forse l’unica traccia che non mi convince a pieno. L’avrei tolta per fare posto alla ingiustamente sfanculata Triumphant – 6One More Try. Sublime. Le cover con lei sono una certezza. Non ne sbaglia una. Ha vinto su tutta la linea – 9
Heavenly (No Ways Tired/Can’t Give Up Now). Maxi medley gospel che mostra ancora una volta che se la chiamano the voice un motivo ce sta, anche se la voce non è più quella di vent’anni fa se magna ancora tutte a colazione – 7
It’s a Wrap feat Mary J Blige. E che glie voi di? Due pezzi da novanta come questi messi insieme non possono che far uscire un gioiellino. Finalmente ritirata fuori dal cassetto – 8.5Betcha Gon’ Know feat R. Kelly. Idem con patate. Altro duetto remix dal precedente album che fa la sua porca figura. Ad averli fatti uscire tutti così "Memoirs of an Imperfect Angel" non avrebbe mica floppato – 8.5The Art Of Letting Go. Pezzone che ha fatto una brutta fine per la pessima gestione del progetto. Questo ne è il caso lampante. Perle ai porci – 8Me. I Am Mariah…The Elusive Chanteuse. Va beh! Qui stava ‘mbriaca – N.C.   

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