Marina Berlusconi difende papà Silvio: Basta procure ad personam!

Creato il 16 maggio 2013 da Freeskipper
Dopo le figlie di Enzo Tortora a difesa del padre per il tentativo del Cavaliere di paragonare la sua storia giudiziaria con quella del conduttore accusato ingiustamente, adesso è un’altra figlia illustre a prendere le difese di papà, Marina Berlusconi che tuona così in un’intervista a Panorama: “Il processo Ruby? Quello non è un processo, è una farsa che non doveva neppure cominciare. Le presunte vittime negano, o addirittura accusano l'accusa. I testimoni dei presunti misfatti non ne sanno nulla. Di prove neppure l'ombra. Hanno lavorato per anni, hanno accumulato lo sproposito di 150 mila intercettazioni - continua Marina Berlusconi - hanno raccolto quintali di verbali, hanno vivisezionato in modo morboso e vergognoso la vita di mio padre e tutto per realizzare non un processo, ma una fiction agghiacciante ad uso e consumo di media molto compiacenti. Sbaglia chi pensa che la questione riguardi solo le vicende giudiziarie di mio padre, invece riguarda tutti. È un'emergenza ed è impossibile tacere! È il comportamento di certe toghe a minare la credibilità della magistratura. È mostruoso il solo pensare che il destino del Paese passi per le mani di un gruppo di magistrati spalleggiati da qualche redazione e qualche arruffapopoli. Si è fatto scempio dei più elementari diritti della persona: il diritto al rispetto della propria dignità, a una privacy, a non vedersi linciati sui media prima ancora non dico di una sentenza, ma di un processo… Hanno imposto un meccanismo in cui sono saltati tutti i confini tra personali opinioni di tipo morale, valutazioni di tipo politico, verdetti giudiziari. È un meccanismo diabolico, dove rischi di trovarti in totale balia dei personalismi e dei protagonismi di certe toghe!”. Secondo Marina Berlusconi, "certi interrogatori dell'inchiesta Ruby, nella loro sconcertante insistenza, facevano pensare ben più al voyeurismo che alla ricerca della verità". Secondo il numero uno di Fininvest, "finirà tutto in una bolla di sapone, come sempre, ma all'associazione della gogna non importa nulla di come andrà a finire, interessa solo la condanna mediatica. E, quando il teorema dell'accusa crollerà, quale interdizione dovrebbe essere chiesta per coloro che hanno costruito questa montatura infernale?". Marina Berlusconi parla di "un attacco concentrico. Un assedio. L'obiettivo è chiaro: colpire una volta di più mio padre, come politico, come imprenditore, ma anche nella sua dignità di uomo. E', una volta di più, per colpire Silvio Berlusconi non si fermano neppure davanti al rischio di fare danni gravi, molto gravi, all'intero Paese". La presidente di Finivest parla anche del processo Unipol, di quello per i diritti Mediaset, e degli "attacchi al patrimonio". Cita "quell'esproprio da 564 milioni per la vicenda del Lodo Mondadori" e aggiunge: "Per chi avesse ancora dei dubbi sull'aria che tira nel palazzo di giustizia di Milano, c'é anche la sentenza sul divorzio di mio padre. La cifra fissata mi pare dimostri come ogni senso della realtà e della misura sia stato ampiamente superato". Alla domanda su che cosa si attende dai processi in corso e dalle sentenze che arriveranno, Marina Berlusconi risponde: "Posso dire quel che dovrei attendermi. Una cosa soltanto. Giustizia. Tutto quel che mio padre ha dovuto subire e sta subendo mi fa star male. Ma c'é una cosa, una in particolare. Ed è la distanza siderale fra quello che lui è e il modo in cui in tanti cercano di dipingerlo. Sui giornali, in tv, in certe aule di Tribunale". Una Marina Berlusconi a tutto campo, che alla domanda sull'antiberlusconismo risponde: "Uno dei più gravi errori della sinistra, che mi pare stia pagando a carissimo prezzo, è stato proprio quello di aver rinunciato a fare politica, ad affrontare l'avversario sul terreno della politica. La sinistra ha preferito illudersi che altri provvedessero, in altri modi. Si è consegnata così alle procure e a determinati gruppi editoriali, ma ha fatto anche di più: ha perfino inseguito un ex comico che straparla di golpe, sperando che fosse lui a toglierle finalmente le castagne dal fuoco. Sia chiaro, una sinistra così non è un bene per nessuno: prima torna la politica, la buona politica, e meglio è. Almeno questo, per quel che vale, è il mio auspicio". E a proposito del Movimento 5 Stelle, Marina Berlusconi afferma: "Per Grillo e i suoi guardiani della rivoluzione parlerei di 'nullismo', con l'antiberlusconismo e con il loro essere antitutto tentano di mascherare il nulla assoluto di programmi e proposte. La politica avrà mille colpe, ma non può finire nelle mani di un gruppo di dilettanti, o replicanti, allo sbaraglio. Certo, se poi i replicanti dimostrano di avere un'anima e un portafoglio, e se l'antipolitica va subito a impantanarsi nelle questioni più 'terrene' della politica, rimborsi spese e diarie, beh, chissà che non ci siano presto sorprese".

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