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Marina di Carrara: dal 20 luglio al Club Nautico mostra di Valter Bernabucci

Creato il 18 luglio 2013 da Yellowflate @yellowflate
http://www.valterbernabucci.it

http://www.valterbernabucci.it

Sabato 20 Luglio 2013, alle ore 19.30 presso il “Club Nautico Marina di Carrara” si tiene l’inaugurazione della mostra di Valter Bernabucci dal titolo “MAPPE DI SOLE…MAPPE DI MARE”. La mostra, che prevede anche un aperitivo, è visionabile per quindi giorni.
Valter Bernabucci è un noto artista di origini toscane che ha lavorato anche nel campo della grafica pubblicitaria.
Il suo talento è stato riconosciuto in numerose occasioni infatti, Valter Bernabucci ha ottenuto svariati riconoscimenti sia in ambito nazionale che internazionale.
La sua produzione si caratterizza per uan grande espressività, unita a sapienti tocchi di colore.
La produzione di Valter Bernabucci è astratta ma ricca di emozioni e riflessioni.
Partecipare all’inaugurazione e visitare l’affascinante mostra è senza dubbio un’occasione imperdibile per conoscere un grande artista contemporaneo, i cui esordi risalgono agli inizi degli anni 1970.
Una photogallery delle sue opere è disponibile presso il sito web dell’artista all’indirizzo: http://www.valterbernabucci.it/ che si apre con una presentazione firmata da Eles Iotti che riportiamo per intero.

Quella di Valter Bernabucci è una pittura moderna liberata da tutte le scorie figurative che ancora spesso abitano e condizionano l’ormai vecchio e noioso criterio dell’imitazione. L’artista, nel rigore del quadrato: scelta grafica e progettuale di formato che tende alla stabilità, riesce a comunicare attraverso colore e materia una espressività allo stato esplosivo e un lirismo quintessenziale. Le sue opere appaiono concatenate come in una recitazione incantevole di armonie e ritorni, sembrano delineare universi di serenità interiori e formulare toponomastiche misteriose quali mappe sensibili di corpo e anima. La pittura di V.Bernabucci ci fa sentire come dopo un cataclisma o uno tsunami che ha cancellato la storia e azzerato tutti i bilanci culturali: ci pone davanti ad un sensuale e sorprendente presente come nuovo e grande inizio. L’ idea di rinascita e catarsi che l’artista insegue precede il peccato originale: è senza senso di colpa e tragedia. Nei suoi astratti, ma carnali “paesaggi” noi uomini civilizzati ci sembra di poter vivere un sogno regressivo di felicità in cui materia e anima, presente e eterno, visibile e invisibile si toccano e ci parlano. Come se il compito dell’artista e della sua pittura astratta fosse quello di riconciliare l’uomo con il mondo e ricondurlo a fare parte del sistema natura inteso come puro regno di bellezza e poesia…nella raffinatissima dialettica di colore e materia, l’artista intesse asimmetrie. È una rapsodia non monocorde che comprende diverse chiavi estetiche: dalla classicità più gentile, nobile e severa dei bianchi assoluti alla forza espressionista del segno che nel colore-materia diventa lacerazione e gesto. Le corpose e opache superfici coloriche trattate a spatola o pettinate con sapienza e veemenza assumono la fisica qualità di epidermidi vive, di passaggi di vissuti. La grandezza e l’intelligenza di Valter pittore e la migliore peculiarità del suo linguaggio espressivo, sta nella sua grande capacità di coniugare materia e colore, il suo saper orchestrare silenzi e grida. La sua ricerca si muove tra astrattismo geometrico e lirico e mentre strizza l’occhio all’informale, è soprattutto tesa a nobilitare e animare la scabrosità della materia con l’empatia del colore e a dissolvere le tensioni della vita nei significati simbolici e spirituali dell’arte. La ricerca artistica di V.Bernabucci si colloca così in un tempo lontano e metastorico che precede il crepuscolo degli dei ed il peccato originale. È là che bisogna raggiungerla procedendo a ritroso: non vale proiettarla in avanti misurandola ai nostri intellettualismi o parametri avanguardistici. Visitando la mostra vicino alle sue opere ritroveremo la lingua che si parlava nel paradiso terrestre e ci potremo meravigliare nel constatare che tale lingua è dotata di strutture grammaticali solidissime, di ritmi, risonanze e sapienti accordi cromatici, ma anche di pura arcana e primordiale espressività materica nella quale ogni grammatica invece sembra dissolversi. Finiremo allora per riconoscerci in questa poetica per riscoprire come in un sogno estatico radici che affondano nello spirito e nella poesia che credevamo essiccate.



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