Che tristezza questa ennesima farsa targata Berlusconi. La figlia Marina che dovrebbe prendere le redini del partito, quel ri-neo-nato Forza Italia che puzza di stantio lontano un miglio e che ci riporta con la mente a vent’anni fa, quando papà Silvio si eresse a salvatore della Patria per condannarla ad un ventennio di gestione privatistica della cosa pubblica da parte sua e di politica condizionata dal solo combatterlo da parte dell’opposizione. E Marina che dice sì, che dice no, che dice ni. E il popolo, quel famoso e famigerato popolo della libertà di farsi comandare da uno e uno solo che plaude a prescindere da quale sarà la scelta dell’erede del grande Cavaliere. Un popolo che sta lì prono a guardare il proprio leader ancora una volta trattare in questo modo quello che dovrebbe essere un partito, un movimento, un insieme di persone che mettono insieme esperienza, idee e volontà per il bene comune e che invece è assolutamente ed inequivocabilmente una proprietà privata della famiglia Berlusconi, tanto da essere ereditato da padre in figlio con la santissima benedizione del liberissimo popolo dei dipendenti di Silvio.
Luca Craia