Mario Adinolfi, onorevole della Camera dei Deputati, dopo le polemiche scaturite nell’Ottobre del 2013 a causa di un suo post su Twitter circa le manifestazioni per la Terra dei Fuochi: “Si sono fatti devastare tacendo dalla camorra che ha interrato per anni rifiuti tossici, ora fanno le manifestazioni. Che popolo di merda“. A niente è servita la successiva scusa, quando ha chiarito affermando di riferirsi non ai Campani in particolare, ma agli Italiani in generale, poiché il suo essere fuori luogo permane, dato che per la Terra dei Fuochi hanno protestato e protestano solo i Campani, i quali lo fanno inoltre da molto tempo prima che i Media si accorgessero della questione. Il mondo politico poi sapeva tutto da decenni, un mondo di cui fa parte egli stesso, ergo sarebbe stata più opportuna e costruttiva un’autocritica piuttosto che la solita provocazione ignorante da due soldi.
Ieri sera il caro Mario Adinolfi ci è ricascato, sempre grazie a Twitter, commentando il calendario della Serie A 2014/2015: “Napoli-Roma si giocherà il 2 novembre, giorno dei defunti. Per onorare Ciro Esposito, senza altre violenze”. Qui, sebbene non ci siano intenti provocatori, è evidente la mancanza di tatto del parlamentare, che fa scadere nella farsa il dolore per Ciro: invocare, in questo caso, la morale della buona intenzione di matrice kantiana (personalmente, tuttavia, sono tutt’altro certo che egli conosca Kant) sarebbe l’ennesima bambinata, l’ennesima mancata assunzione di responsabilità. Adinolfi, che si definisce “giocatore professionista di poker” (ecco chi fa legiferare l’Italia), questa volta così come come gli accade spesso quando viene interpellato o si interpella da solo in merito a questioni non futili, ha perso l’ennesima occasione di passare, continuando a ignorare che esistono situazioni dove è preferibile stare zitti invece di manifestare, ancora, la propria inadeguatezza.