di Patrizia Poli
Il creatore del Premio Rotonda, che dal 52 allieta l’estate labronica, è Mario Borgiotti (1906 – 1977)
A tredici anni è messo a bottega da un liutaio, dove impara a conoscere il violino. Suo padre è un portuale artista, che declama Dante. Passa poi a lavorare dal barbiere Filocrate Falli, dove si ritrova l’intellighenzia livornese. Qui conosce i post macchiaioli (Liegi, Nomellini, Ghiglia) che lo introducono all’amore per la macchia. Diventa pittore ma, soprattutto, appassionato fin nel midollo dei macchiaioli prima maniera - in particolare del grande Fattori - che amerà, collezionerà, divulgherà e sprovincializzerà, facendoli conoscere in tutto il mondo.
Imbevuto di pittura, sviluppa il suo stile senza frequentare alcuna scuola. Autodidatta, riceve solo una lezione da Giovanni March, che lo porta a dipingere alla Torre del Marzocco.
Si specializza in ritratti, dove riproduce fedelmente i lineamenti ma dà anche uno spessore psicologico al soggetto. Oltre a dipingere i pittori suoi contemporanei e da lui conosciuti, come Liegi, ritrae anche personaggi famosi e artisti, fra i quali Mascagni, De Chirico, Papini, Annigoni, Carrà e Ardengo Soffici.