Budapest, 1956, Mario De Biasi - clic per ingrandire
Mario De Biasi – Dammi mille baci. Inaugura sabato 24 settembre 2011 a Bergamo presso Shots Gallery (clicca: MAPPA), nuovo spazio espositivo di Raffaella Ferrari dedicato alla fotografia, con 24 foto vintage – print in bianco e nero e 6 a colori di uno dei più grandi fotografi italiani. C’è un episodio famoso che riguarda Mario De Biasi. In Ungheria, nel 1956 fu ferito alla spalla da una scheggia di granata. Fu miracolato da una posizione del corpo differente di pochi centimetri – o, forse, millimetri – rispetto a quella che avrebbe causato una morte istantanea. Un giornale ungherese clandestino lo soprannominò Italiano Pazzo. Era inviato di “Epoca” (centotrentadue copertine sono sue). Aveva la certezza, l’Italiano Pazzo, che per fare il proprio lavoro si debba stare vicino alle cose che accadono, vivendole. In questa stupenda mostra alla Shots Gallery di Bergamo – luogo dedicato interamente alla fotografia – si rischia di essere colpiti dall’esatto opposto delle granate, delle pallottole, della guerra. Si azzarda ciò che ha “osato” il fotografo: essere folgorati da una imperitura immagine umana. Da quell’identità che si trova nell’altro, che ci porta a volare con i piedi per terra e che chiamiamo amore. Dammi mille baci di Mario De Biasi – titolo meraviglioso che ha anche un bel saggio di Eva Cantarella sull’amore al tempo dei romani, pubblicato da Feltrinelli, nel quale si rammentano anche le parole che definiscono i tipi di “bacio”o pratica osculatoria : osculum, savium e basium – dimostra, ancora una volta, la possibilità che reportage e poesia si fondano diventando, letteralmente, materia unica. I corpi che si baciano – ripresi con tale garbo e “timidezza” da Mario De Biasi – producono l’istantanea riflessione – e visione lampante – dell’unica via “autentica” che porta alla salvezza il genere umano… nonostante tutto. Nonostante i soldati armati che stanno sul muro dietro al bacio (come nell’immagine di apertura di questo breve articolo), nonostante la paura dell’annientamento. Ci piacciono – e troviamo adeguati a chiudere – i versi di Emilio Tadini (pittore e scrittore scomparso nel 2002) da una poesia chiamata “Stazione Gioia” dalla raccolta “L’insieme della cose” (Garzanti):
“(…) E adesso che con il tuo flessibile terrore
finalmente hai imparato a misurare
come è tortuoso il possibile,
può anche darsi che tu abbia svelato
- dico poco – l’arcano:
è l’amore, comunque – anche la sola
parola – a tenere separato
dal niente l’umano.”
Milano, anni Cinquanta, Mario De Biasi - clic per ingrandire
Mario De Biasi – Dammi mille baci
Shots Gallery, Bergamo
24 settembre / 12 novembre 2011
“Il fotoreportage è soprattutto vita, non esercizio accademico;
se la vita non interessa, conviene cambiare mestiere”
Mario De Biasi
Comunicato stampa
Andalusia, anni '60, Mario De Biasi - clic per ingrandire
Il 24 settembre 2011 si inaugura a Bergamo Shots Gallery, un nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia. L’apertura con Mario De Biasi – Dammi mille baci, 24 fotografie vintage – print in bianco e nero e 6 a colori di uno dei più grandi fotografi italiani viventi.
Le 30 fotografie di Mario De Biasi, in mostra sino al 12 novembre, sono state selezionate sulla base di un tema classico ma sempre attuale, il bacio, che rappresenta la passione e insieme l’affetto, le due componenti indispensabili della vita.
La nuova galleria, ideata e diretta da Raffaella Ferrari, sarà sede di mostre e si occuperà di formazione attraverso l’organizzazione di corsi di fotografia. Corsi che oltre all’aspetto di tecniche fotografiche proporranno sempre anche una parte di storia della fotografia, attraverso i grandi nomi della fotografia e le fasi storiche del fotogiornalismo.
Mario De Biasi (1923, Sois, Belluno), è l’uomo giusto al posto giusto, definito dai colleghi stranieri “l’italiano pazzo” per audacia e caparbietà (vedi Budapest 1956), inizia a fotografare nel 1945 con un apparecchio rinvenuto tra le macerie di Norimberga, dove si trova deportato. A Milano (dove vive e lavora) ha la sua prima mostra personale nel 1948, nel 1953 entra a far parte della redazione di Epoca, con cui realizza, in più di trent’anni, 132 copertine ed innumerevoli reportages da tutto il mondo a dimostrazione del poliedrico e versatile punto di vista che ha toccato più temi con formidabile resa narrativa. Fittissima la sua carriera espositiva, tra cui la partecipazione alla rassegna “Gli Universalisti” alla Photokina di Colonia nel 1972, la mostra del 1994 “The Italian Metamorphosis, 1943 – 1968” al Solomon Guggenheim Museum di New York, nel 2000 la grande retrospettiva all’Arengario di Milano, nel 2007 al Paris Photo e nel 2008 alla mostra sul “Neorealismo Italiano” di Madrid.E’ presente nel volume The Faces of Photography: Encounters with 50 Master Photographers of the 20th Century. Ha pubblicato – fino ad ora – oltre 90 libri fotografici. E’ stato insignito del premio Erich Salomon Preis, a Colonia nel 1973. Ha ricevuto nel 1982 il premio “Saint-Vincent” di giornalismo. Nel 1994 è la volta del “Premio Friuli Venezia Giulia” a Spilimbergo e e al festival di Arles è stato premiato con altri dodici fotografi famosi in tutto il mondo. Del 2003 il titolo di Maestro della Fotografia Italiana, massima onorificenza della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Il 7 dicembre 2006, su proposta dell’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, il Comune di Milano gli conferisce l’Ambrogino d’oro. Quando non fotografa, disegna e colora.
Carnevale di Rio, Brasile, 1977, Mario De Biasi
Raffaella Ferrari si è laureata in Filosofia all’Università Statale di Milano presso la cattedra di Storia della fotografia, con una tesi sulla fotografia astratta di Mario De Biasi. Dopo uno stage all’agenzia fotogiornalistica Contrasto di Milano, ha iniziato a lavorare per alcune agenzie fotogiornalistiche da Farabola a LaPresse fino alla Grazia Neri. Ha collaborato con l’Accademia Carrara di Bergamo e con la cattedra di Storia del giornalismo dell’Università di Bergamo, dove ha tenuto un corso e dei seminari sulla storia del Fotogiornalismo. Collabora come educatrice museale con la Gamec di Bergamo e con la pagina della cultura di un quotidiano nazionale. Per l’attività giornalistica ha intervistato Grazia Neri, Denis Curti, Roberta Valtorta, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Italo Zannier, Mario De Biasi, Pietro Masturzo, Riccardo Venturi. Nel 2009 fonda la Shots Gallery, che ha già partecipato a due edizioni di Bergamo Arte Fiera e nel dicembre 2010 a Exhibitalia a Maimi, fuori fiera a Miami Art Basel 2010 con Mario De Biasi e Pietro Masturzo, vincitore World Press Photo 2010. Nel 2010 ha curato la mostra “Mario De Biasi. Dal fotogiornalismo alla fotografia astratta” al Centro Culturale Candiani di Mestre con catalogo edito da Marsilio Editori.
Catalogo edizioni Shots Gallery
Introduzione di Italo Zannier
Shots Gallery
Piazzetta del Santuario 2 d (Borgo Santa Caterina), Bergamo
www.shotsgallery.it mail:[email protected]
phone: 347.8141887
ingresso libero
orario: 10.00 / 12.30 e 16.00 / 19.00
tutti i giorni, domenica esclusa
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Firenze, anni '70, Mario De Biasi