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Mario Draghi: “L’Europa resti unita”

Creato il 23 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

E’ in corso l’atteso intervento del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi al Parlamento Europeo. Tra i temi principali la questione dei migranti e l’economia.

Mario Draghi lancia un appello per un'Europa davvero Unita. Photo credit: INSM / Foter / CC BY-ND

Mario Draghi lancia un appello per un’Europa davvero Unita.
Photo credit: INSM / Foter / CC BY-ND

Quella odierna è una giornata cruciale per il futuro dell’Unione Europea. Non va in scena infatti solamente l’importantissima assemblea tra i capi dei governi per la votazione della ricollocazione dei migranti, che vede da una parte un blocco guidato da Germania, Francia, Spagna e Italia e dall’altra i Paesi dell’est capeggiati dall’Ungheria: Polonia, Romania e Slovacchia. Il conflitto annunciato tra nazioni favorevoli e sfavorevoli all’accoglienza dei profughi è stato preceduto dall’altrettanto importante intervento del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, il quale ha voluto fornire la propria opinione su alcuni temi caldi.

Draghi ha in primis evidenziato la portata e l’importanza delle sfide che l’Europa non può più rimandare, mettendo un forte accento sulla sempre crescente necessità di unione e coesione tra gli Stati membri dell’Unione: “La crisi greca ed ora quella dei migranti dimostrano che l’Europa può essere forte solo se agisce unita sulla base della solidarietà e della cooperazione. Questa è una lezione che dobbiamo imparare anche in vista del futuro.”  Un’opinione che sicuramente stride con il clima oltremodo teso che si respira a Bruxelles di questi tempi.

Tornando invece entro i confini dell’ambito che più gli compete, Mario Draghi ha annunciato uno stop agli stimoli economici destinati all’Unione: “Serve più tempo per determinare se l’indebolimento della crescita nei paesi emergenti e’ di natura temporanea o permanente e per valutare quali siano le forze trainanti che stanno dietro al calo dei prezzi delle materie prime e dietro ai severi episodi di turbolenze finanziarie.” Sicuramente su questa decisione ha pesato anche il preoccupante rallentamento dell’economia cinese, che ha fatto registrare a settembre il massimo calo dell’industria manifatturiera da sei anni e mezzo.

M.B.

Tags:banca centrale europea,Cina,economia,Francia,Germania,industria,Italia,mario draghi,Parlamento Europeo,polonia,romania,slovacchia,stimoli economici,Stop,Ungheria

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