L'Italia ha costruito la sua fortuna tra gli anni 60/70/80, un periodo di crescita economica incredibile, nel quale c'era tutto da costruire e sembrava che fosse tutto possibile, poi le cose sono radicalmente cambiate.
Su questo mutamento, si possono fare tutta una serie di considerazioni di tipo politico, economico sociale, a prescindere da tutte le analisi successive, il nostro livello di vista dagli anni 90 in poi è incominciato a scendere inesorabilmente.
Mario Monti oggi nel collettivo delle persone è percepito come un uomo di governo che sta facendo una manovra dura e difficile, molto difficile da far accettare alle persone, perchè basata su un aumento del prelievo fiscale.
Certamente i conti italiani non erano in regola, e certamente erano necessarie una serie di misure correttive alla manovra, ma quello che gli italiani volevano da questa manovra, era la possibilità di intravedere uno spiraglio di equità.
Per il momento, a prescindere da tutte le considerazioni che la gente può fare, quello che si percepisce è un ulteriore inasprimento del carico fiscale che il cittadino medio dovrà sostenere in termini di pressione fiscale.
Non occorre un economista per capire che se la pressione fiscale è destinata ad aumentare, la gente avrà meno soldi da spendere, e meno soldi da spendere significa necessariamente che difficilmente il mercato interno ripartirà.
La vera sfida di Mario Monti, sarà affrontare le difficoltà di un mercato interno completamente fermo e sulla difensiva, nel quale le aziende strette dalle difficoltà, adottano comportamenti volti al risparmio.
Non possiamo certo vedere in questo un comportamento sbagliato, ma semplicemente la diretta conseguenza del fatto che in presenza di una minore liquidità della aziende, la politica diventa necessariamente quella del risparmio.
Quello che necessita a questo paese è una iniezione di capitali, di liquidità e fiducia nel futuro, perchè per cominciare nuovamente a crescere, occorre necessariamente investire e immettere nel paese nuova liquidità.
Anche se il maggior prelievo fiscale si traducesse in una serie di misure successive volte a favorire un minimo la crescita, la percezione e la fiducia della gente difficilmente muterebbe in favore di questo governo.
La maggiore tassazione ha innescato quel meccanismo di pensiero classico nelle persone nel quale si riflette sul fatto che poi l'operato di questo governo, non si discosta molto da quello dei precedenti.
Noi tutti speriamo venga un segnale preciso e netto che dica al paese che l'epoca dei privilegi per pochi e dei sacrifici per molti è finita....... noi tutti lo speriamo, anche se i contenuti della manovra non sembrano mandare questo messaggio.
Buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini
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