Photo credit: UK in Italy / Foter / CC BY-ND
Mario Monti si dimette da Scelta Civica.
L’ex premier, come riportano le agenzie stampa, si sarebbe dimesso dal partito a causa del “tradimento” di undici dei suoi senatori, che hanno votato contro di lui sulla legge di stabilità. Quasi una sfiducia, ai suoi occhi.
Il politico italiano aveva già espresso l’idea di abbandonare il partito durante l’inizio dell’agosto scorso, quando aveva rassegnato le sue dimissioni ma ci aveva poi ripensato.
All’epoca era rimasto “amareggiato e disgustato” dalle accuse di epurazione sovietica lanciategli dall’ala cattolica del gruppo, dopo che aveva chiesto formalmente un passo indietro al coordinatore politico Andrea Oliviero.
Quella lunga notte tra il primo e il secondo giorno di agosto aveva visto Mario Monti lasciare la sala dove si stava tenendo la riunione del partito, gelando i presenti.
Subito fermato dai suoi sostenitori nel partito, era stato convinto a restare.
“Resto solo se rimarremo coesi”, aveva detto Mario Monti.
E a quanto pare questa coesione, oggi, non c’è più.