La farmacia del figlio del farmacista è il cuore del Nuovo Mercato di Viareggio, tanto nell’estate quando il mercato si popola brulicando come nell’inverno quando tra persona e persona scende a frammettersi e a unire il cielo. E’ in essa farmacia che dagli scartocci, là nello scaffale di fondo, lievemente polverosi e pallidi, esalano, le erbe, il profumo loro, che già vennero dai campi e permangono odoranti di stagioni. La farmacia si divide in due parti: una stanza per il pubblico con le pareti fasciate di scaffali neri e un banco con il marmo spesso come l’anello al dito di un danaroso, e con la vetrina di esposizione imbrogliata di cinti per l’ernia, di buste gonfie di borotalco, e la serpe dipinta sulla tendina per parare il sole, la serpe intorno al calice, dal sole rosa. Di poi c’è l’altra stanza con accostati ai muri alti, altissimi scaffali color legno abete piallato, e, dentro, tutti i medicinali.
“Il Piazzone” ( Piazza Cavour) prima della costruzione del Mercato - foto tratta da Viareggio Ieri – Anno 2 – n.15 – gen 1990
La farmacia viene aperta alle sei del mattino, tirata su la chiudenda si vede il mercato che, rosa, comincia a vivere; le contadine con le cosce affusolate e sode pedalano sulle biciclette divenute pesanti per canestre. Nel fianco destro del mercato, dove a quell’ora vendono le verdure all’ingrosso, gente fresca tra sedani, spinaci, mazzi di verde, di erbe bracciate, gente parla con le campane del mattino e fa finta di vendere e comprare e veramente vende e compra; fa finta. Per la strada che si diparte dalla chiudenda della farmacia e attraversa il mercato sono disseminati i carretti e i ciuchi che presto riporteranno le loro orecchie lunghe nelle loro stalle e in queste, nel semibuio, le muoveranno, una va e una viene e di questo i ciuchi sono molto contenti.
[ … ] Ha visto nascere il Nuovo Mercato: un giorno cominciarono a rovesciare quell’immenso prato che era il “Piazzone”, lo divisero, misero i pali, arrivarono i barocci carichi di pietre, che rovesciarono.
“Il Piazzone” ( Piazza Cavour) costruzione logge del Mercato – foto tratta da Nuova Viareggio ieri – Anno 2 – n. 08 – ago 1993
Era un prato che era teatro della “teppa del Piazzone”: le stelle, cioè gli aquiloni come le chiamano i signori, si alzavano tra i giochi delle carte, il sole, le cazzottate, oh! Cazzottate non più rifatte, come accadde quel giorno che essendo “la teppa” divisa in grandi, i quali a volte conoscevano i carabinieri, e i piccoli, tra i quali era il figlio del farmacista, ed essendoci quindi due capi, uno grande, l’altro piccolo quest’ultimo dette uno schiaffo al figlio del farmacista e costui reagì, si batterono, e l’ira montando, il figlio del farmacista divenne il capo, ma per avere la conferma, i grandi vollero che il figlio del farmacista si picchiasse con tutti gli altri piccoli, ed egli si picchiò; tutto un dopopranzo: ad uno ad uno.