Viareggio – Chiesa della SS.Annunziata – Foto tratta dal libro “A Viareggio con il treno dei ricordi” – Pezzini Ed.
Erano quattrocento e per secoli rimasero dello stesso numero. I primi viareggini furono loro, e si attaccarono a quel suolo.
La storia di Viareggio per secoli è stata di quattrocento. Vivevano di una pesca rudimentale, fatta con barche leggere, reti tessute in casa dalle donne, vivevano coltivando quella terra tempestata di malaria, coltivando tra l’una e l’altra pozza un moggio di grano, i frutti dell’orto. La furia del libeccio si alternava al silenzio dei numerosi giorni sereni.
Quattrocento i primi viareggini. Per sei secoli furono unici spettatori dello scintillante sole dell’estate, della primavera molle di sensualità, di sogni impossibili, di inverni dove i suoni si facevano puri quali il metallo, rarefatto dal tempo, colpito da una perla.
[…] Per sei secoli tra loro se ne stanno e a ogni generazione più arditi su quelle barchette; il vecchio aggiunge un consiglio derivato dalle esperienze, e ci si avventura un poco più in là, si conosce meglio la bolina, il lasco, quali le giuste chiglie per quella spiaggia.
Vivevano come in un’isola. Nasce di lì, da quel nucleo, da secoli felici, la dolce anarchia. Nelle storie delle città vicine, Pisa, Lucca, Firenze, Pistoia, Siena, Prato, non vedo che tradimenti, brama di denaro, superbia, uccisioni, esilio dei più grandi cittadini. A Viareggio vissero puri per sei secoli.
E a testimonianza che quei quattrocento non erano degli ottusi o dei bruti, fecero una chiesetta, una capanna, ma quanto graziosa, linda di rosarii, di pure tramontane, la Santissima Annunziata, che c’è ancora, sotto il cavalcavia, nascosta da cento anonimi muti, un fiore solitario, nato tra le dune, e come doveva essere bella quando l’alba era appena sorta in quella limpidezza di spiaggia, le onde la lambivano.
I viareggini furono quattrocento, liberi, anarchici, ignoti, fanciulli. La Santissima Annunziata se la costruirono con i pesci, ogni grano di calce era perché il Signore ne aveva attaccato uno all’amo, ogni mattone perché ne aveva condotto nella rete una piccola frotta.
( Mario Tobino , Sulla spiaggia e di là dal molo, pag.11/13 – Arnoldo Mondadori, 1968 )
Viareggio – Chiesa SS Annunziata
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